venerdì 18 gennaio 2008

Intervista a: Paola Iezzi





Bruna, capelli e occhi scuri, segno zodiacale: ariete. Insieme alla sorella Chiara scrive canzoni e canta da oramai dieci anni, ovvero dal loro esordio vincente tra le “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo 1997.
Oltre alla musica, Paola ha però molti altri interessi artistici, tra cui la fotografia. Impariamo a conoscerla meglio in quest'intervista, e ad ammirare il suo fascino attraverso alcune splendide fotografie....





Ciao Paola! Benvenuta tra di noi. Prima di tutto, vorrei che ti presentassi ai nostri lettori. Paola Iezzi: cantante, artista, fotografa, modella...aggiungi quello che vuoi!...
PAOLA: Beh…manca solo….cuoca! ;) In realtà sono anche una grandissima appassionata di cinema e di umanità. Anche se la musica resta in cima a tutte le classifiche. Comunque nn scherzavo sulla cucina…se vuoi ti invito a pranzo una volta! ;)
Grazie del benvenuto…molto onorata di questa interview…


Parlaci del nuovo album di Paola & Chiara.
PAOLA: WIN THE GAME. E’ un album che arriva dopo 10 anni di carriera,quindi una tappa importante. E’ il nostro primo album in inglese. Scritto e prodotto da noi, aiutate da un team di grandi collaboratori e amici,primo fra tutti Michele Monestiroli,produttore musicale e polistrumentista talentuosissimo con il quale collaboriamo dall’album FESTIVAL (2002) . Win the Game è stato anticipato dal progetto/EP SECOND LIFE e ora sta per uscire il secondo singolo (in italiano stavolta). Si intitola “Cambiare Pagina”. E’ un concetto ricorrente nell’album quello della rinascita…quella dell’azzerare tutto. Del “ricominciare da capo”. Quello di vincere il gioco (inteso come gioco della vita) è un concetto prezioso. Il gioco bisogna analizzarlo,capirlo e alla fine vincere…senza farsi sopraffare dalle incertezze. Bisogna dare gas. Spingere. Andare fino in fondo. Avere degli obbiettivi e perseguirli. Analizzare se stessi a fondo, capire cosa si vuole. Conoscersi. Crescere con le proprie passioni. Alimentare i propri fuochi.

La musica è senz'altro la tua prima passione, il tuo talento, il tuo lavoro. Dopo di essa, quali campi artistici senti più affini a te e alle tue potenzialità?

PAOLA: Mi piace ritrarre il mondo attraverso i miei occhi. Sono un’acuta osservatrice, ma avendo una memoria piuttosto labile mi servo della scrittura (in funzione della musica) e della macchina fotografica per fissare alcuni istanti della vita e alcune facce. La fotografia è una passione che è nata quando avevo 12 anni… poi è rimasta sopita per un po’….quando ho iniziato a diventare io la protagonista di alcuni ritratti… Poi mi e’ ritornata… va ad ondate, ma sicuramente c’è. Amo fare fotografie, forse più che farmele fare. Ma , anche lì.. dipende dai momenti della vita. Spesso davanti all’obbiettivo divento schiva , timida. A volte invece mi libero del tutto! E’ strano il mio rapporto con l’obbiettivo.
Quando scatto io invece all’inizio sono abbastanza nervosa , poi, quando prendo confidenza con il soggetto, mi lascio completamente travolgere dall’atmosfera e sto benissimo tanto che andrei avanti all’infinito!

Quali sono gli aspetti del tuo carattere che ti hanno permesso di emergere professionalmente in un mondo, quello della musica, obiettivamente sempre più ostico, specialmente in Italia(e specialmente, ahimè, per le donne)?

PAOLA: In effetti è una bella lotta soprattutto per le donne…non hai tutti i torti. Credo semplicemente che quando hai qualcosa da dire e credi molto in quello che fai, non ti lasci scoraggiare dai momenti di delusione,dalle porte in faccia,dai no. Credo di avere un carattere tenace, mi sento molto forte dentro e in realtà (e questa è una cosa che ho scoperto di più solo di recente) divento più combattiva nei momenti di difficoltà e di crisi. Ben inteso.. non sono una di quelle che si rimette in piedi subito subito, soffro un po’… a volte ho tempi anche lunghi (anche se sto migliorando), ma poi mi guardo allo specchio e mi parlo. Sai cose del tipo:” Tesoro, tirati su, forza, forza, forza! Rimettiti in piedi. Cos’è quella faccia?!” E…funziona! “Fare” funziona. E’ quello che cambia tutto. Smettere di pensarci e basta, ma cominciare a fare, a mettere in pratica. E’ incredibile quante cose si riescono a realizzare, quante radici profonde e solide sulle quali costruire ,affondano nei momenti di crisi.



È vero che esiste una forma di certa forma di ostracismo da parte di alcuni media nei confronti di Paola & Chiara? Se sì, sapresti spiegarmi perchè?

PAOLA: Credo semplicemente che alcuni non ci abbiano ancora capite…scoperte. E’ incredibile quanto alcune persone siano schiave dei pregiudizi. Quanti dicano “no” a priori. A volte con Chiara ci sentiamo quasi come se dovessimo andare a casa di ciascuno e dir loro…”guarda che Paola&Chiara sono molto diverse da quel che pensi tu!”. Ma sradicare i preconcetti, mettere a tacere le voci è una cosa molto difficile. Abbiamo una mentalità “indipendente” e , passami il termine “rivoluzionaria” e certamente molto più “alternativa” di alcune band che in Italia si spacciano per essere alternative ed invece sono più standard di certe compilation per Alberghi.
Alcune radio non stanno passando la nostra musica. E’ vero. Ma questo è un momento difficile per tutti. Ovviamente mi auguro che lo supereremo tutti insieme e che torni a tante radio un po’ di sana voglia di uscire dagli schemi, di essere di nuovo un po’ libere. Comunque mentre speriamo ci diamo un gran da fare…non che stiamo lì ad aspettare che tutto accada.
Noi ringraziamo alcuni network che invece ci hanno continuato a sostenere, nonostante siamo diventate indipendenti e ringraziamo che esista internet. Grazie al web e a myspace abbiamo potuto diffondere il nostro lavoro comunque, anche se con più difficoltà. Ma non è detto che le difficoltà non abbiano tirato fuori la nostra parte più combattiva e forte. In fondo è un po’ quello che ti dicevo prima sui momenti di crisi!


Molti dei nostri lettori se lo staranno chiedendo: com'è la vita da “star”? Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi?

PAOLA Io non vivo da “star” , ma sicuramente questo lavoro mi permette di essere più libera. Cioè di gestire il mio tempo in modo più personale. A volte è una libertà nella quale ti perdi un po’… spesso si fa fatica a gestire i “tempi morti” di questa vita. Però si viaggia moltissimo, si conoscono tantissime persone interessanti (e anche molti stupidi però!), a volte ti senti molto amato e apprezzato, qualche volta ricevi un trattamento “speciale”: ti regalano i vestiti e le scarpe,il che non è poco!!! ;)) e se sei fortunato ti fanno anche gli sconti e ti offrono qualche caffè! (tranne il mio barista che me li fa pagare tutti!!! ;)
Gli aspetti negativi sono che spessissimo ti senti solo, spesso ti senti dipendente dal giudizio esterno, spesso è difficile conservare un sano equilibrio, è difficile far capire alla gente che tu non sei il personaggio che loro vedono in tv o sentono alla radio, ma un essere umano con tutte le sue fragilità e i suoi momenti di down. Che quando le cose ti vanno male e non vendi i dischi un sacco di gente scompare nel nulla e si fa risentire solo quando il lavoro ricomincia a girare. Che è comunque un ambiente spesso insano,dove c’è molta cattiveria gratuita e una grande invidia… certi personaggi sono pericolosi e deleteri e bisogna,nel tempo affinare molto bene l’istinto per riconoscerli subito e tenere le distanze…. Come si dice …Non è tutto oro….


Parliamo del tuo rapporto con la fotografia: hai appena pubblicato sul tuo MySpace due splendidi servizi fotografici in cui risalta tutta la tua bellezza. Qual'è la prima cosa che vorresti comunicare attraverso questi scatti?

PAOLA: Beh..grazie del complimento.. quei due servizi sono nati quasi per caso. Era da un po’ di tempo che volevo delle foto che non avessero uno scopo preciso…una destinazione definita (tipo copertine di album o servizi di giornali etc). Volevo degli scatti dove poter interpretare liberamente dei characters… e con Paolo Santambrogio (il fotografo),conosciuto su myspace, si è subito creato un feeling creativo molto speciale. Credo molto nella bellezza come valore intrinseco. Sia la donna di HeartBreak Motel, sia quella di Me,Alone sono donne tormentate,giovani,ma vissute e un po’ bistrattate dagli altri ma anche e soprattutto da loro stesse. Si trovano in una fase di riflessione e di attesa. Non si sono ancora liberate del tutto dal nemico dentro.. dalla metà oscura che le “tira giù!” che impedisce loro di splendere come stelle. Sono in lotta e qualche volta si abbandonano ancora languide, schiave,belle, eroine prigioniere e malinconiche . Indugiano nel loro “mal di vivere” quasi come se per loro fosse una bandiera,un segno distintivo che le rende uniche e speciali. Loro sono belle, sono forti e per questo motivo possono sopportare qualunque oltraggio. Ma c’è un rovescio della medaglia…un retrogusto molto amaro.
Fotograficamente i due servizi fotografici prendono ispirazione dal lavoro di Michel Comte e Peter Liendbergh (due fotografi che amo molto)


Sei decisamente una ragazza affascinante: questo è sufficiente per decretare il successo delle tue foto, o ci hai messo dell'altro?

PAOLA: grazie di nuovo. Ci ho messo me stessa. Sono felice che le persone che hanno visto quegli scatti abbiano apprezzato il valore artistico di quei lavori. E abbiano potuto trovare gli scatti affascinanti e misteriosi… è quello che penso anche io!


Modella ma anche fotografa: in quale dei due ruoli ti senti più a tuo agio?

PAOLA: l’ho detto già prima…decisamente mi piace di più farle le foto… Io sono un po’ schiva, timida, gelosa della mia intimità vera.
Ultimamente però ho riscoperto la voglia di farmi ritrarre. Credo che vada a momenti…


Molti fotografi pensano che il top della seduzione sia rappresentata dal nudo artistico o dal glamour molto provocante. Cosa ne pensi di questi generi? Rifiuteresti a priori offerte di questo tipo, o potresti prenderle in considerazione?

PAOLA: Io amo molto i volti. Ma anche il corpo è un bel soggetto da fotografare. No, non escludo a priori il nudo,ma deve esserci uno scopo, un intento. Il corpo deve poter parlare, raccontare, svelare non essere semplicemente un oggetto in “bellavista” . Deve muoversi, deve essere animato da sentimenti e contrasti, deve essere vitale nel senso che deve esprimere l’anima in esso contenuta. Deve farsi scoprire…lentamente...


Quanto conta, secondo te, essere belle, nella società moderna in cui sicuramente avere del sex appeal ha una certa importanza?

PAOLA: Conta molto purtroppo. Viviamo nell’era dell’immagine. E’ un’epoca oscura e decadente la nostra. Ma ci sono ancora speranze. Luci accese. Bisogna puntare su quelle. Alimentarle. La bellezza fine a se stessa non serve a nulla. Il corpo e l’anima vanno curati di pari passo. Bisogna amarsi,volersi bene. Solo così si riesce ad amare profondamente gli altri. Se la bellezza “estetica” non è accompagnata da un’approfondimento di sé , da un’intelligenza emotiva e intellettuale, da un impegno costante nell’osservare se stessi nel mondo, non serve, è totalmente inutile. E quando poi il corpo sfiorisce, tutto diventa dolorosissimo , una vera pena. E’ molto pericoloso impostare la propria esistenza su valori “finti” . Bisogna sforzarsi di dare un contributo reale, perché il mondo di oggi ha fame di questo. Abbiamo un sacco di problemi da risolvere. Bisogna spingere le persone a ragionare di più. Stimolare la crescita dell’arte e della creatività nel mondo. Nel nostro Paese. Nel passato l’Italia dell’arte e della creatività ha dato molto. Ora c’ è una ripresa, ma bisogna fare di più, avere meno complessi, meno paure. L’arte e la cultura non possono che accrescere il benessere della società. Vanno sostenute in tutto e per tutto. Farle arrivare a più gente possibile… L’arte è terapeutica. E’ ….. liberatoria,emozionante divertente…in una parola… bella!


Le due persone che in assoluto ritieni più affascinanti: un uomo e una donna.

PAOLA: Per gli uomini Marlon Brando (l’ho sempre adorato come attore e come uomo) Per le donne…Marlene Dietrich entrambi sono andati ben oltre il loro ruolo di attori.Sono simboli. Ma non è un assoluto, nel senso che ritengo ci siano moltissimi esseri umani affascinanti sia del passato sia del presente.
Per i contemporanei mi vengono in mente Il nuovo premio Nobel per la Pace Al Gore ,per gli uomini e Madonna per le donne,di lei si è detto tutto,ma nessuno può negare che abbia un fascino e un’intelligenza davvero fuori dal comune!


Nella musica di Paola e Chiara, ha spazio la tematica della bellezza, interiore ed esteriore?

PAOLA: Una canzone del nostro primo album si intitola BELLA. L’avevamo scritta per una nostra amica afflitta da gravi disturbi alimentari. Rifiutava il cibo. Da bellissima Era diventata scheletrica. L’ossessione per la bellezza può davvero essere pericolosa ed è certamente un sintomo di un malessere grave. Di un’incapacità totale di accettarsi. Quella canzone fu molto apprezzata soprattutto dalle donne. Non è un caso. Noi donne abbiamo spesso più problemi d accettare il nostro corpo le nostre fattezze…i nostri “difetti”. Questo perché la bellezza estetica sembra avere un’importanza determinante per la società…soprattutto quella di oggi. E tutti vogliono essere amati, apprezzati, considerati “belli”.
Le nostre canzoni hanno sempre parlato di valori profondi. Di rinascita,di coraggio,di volontà, di quella bellezza che non puoi solo vedere,la devi sentire, cercare.
Se tutti noi ci sforzassimo ogni giorno di essere belli e non di “apparire” belli il mondo farebbe grandi passi in avanti. Le canzoni e l’arte spesso sono un’aspirazione. Mettono in ordine quello che non lo è.


Approfondiamo un po' di più la tua conoscenza, vuoi? Cosa fai di giorno? E di notte?

PAOLA: Certo… Di giorno per lo più lavoro, parecchio anche… dalla mattina alla sera al computer, al telefono,in studio, in aereo, in viaggio per qualche concerto o serata, festival, appuntamenti di svariata natura..dall’avvocato,ai vari collaboratori, riunioni…una giostra continua. In più da quando Chiara ed io ci siamo aperte la nostra etichetta discografica (la trepertre srl ) , il lavoro si è triplicato!
Ogni tanto riesco a godermi qualche sana dormita o un cinema di pomeriggio,che adoro!
Di notte… adoro stare nella mia casetta al caldo (soprattutto d’inverno) ad ascoltarmi la musica,leggere qualcosa di buono, stare al telefono per ore con chiara o con qualche amico a chiacchierare di tutto, navigare su myspace o su youtube o nuovi siti in cerca di stimoli creativi. Scrivo…prendo appunti che possono diventare delle canzoni!
Qualche volta mi concedo una serata al Plastic il sabato sera (so funny!). e se c’è qualche bella serata con qualche dj top che suona, o qualche bel concerto , anche se sono a pezzi, mi sforzo di andare. Tutto sta nel decidere di farlo, perché poi , una volta che sono truccata e vestita e mi trovo là , mi faccio trasportare dal sound e mi diverto. Devo vincere un po’ la pigrizia che mi tenta ogni volta.
Poi di notte…. Mmm che altro faccio di notte…..proprio non mi viene in mente niente altro sai.. ;))


Sei una persona che utilizza molto intenet. Secondo te la Rete ha avvicinato le persone o le ha sottilmente allontanate?

PAOLA: Sono una sostenitrice del web. Internet ha avvicinato molto le persone secondo me. L’unica trappola è che la vita diventi unicamente virtuale.. Internet è fantastico per conoscere gente, ma penso che sia importante poi approfondire le conoscenze,viverle… o comunque avere intenzione di farlo…! Le persone si devono incontrare, guardare, toccare , sentire. Devono essere reali.
Io lo uso moltissimo come strumento di lavoro,per la musica. Per le collaborazioni. Il nuovo progetto con Chiara e tante cose che sto facendo per conto mio sono nate tutte attraverso il web. E’ ancora una terra vergine e costantemente in evoluzione! Stimolante e divertente!


Un film, un libro e un disco che, al momento, ti rappresentano.

PAOLA: Il film LE ALI DELLA LIBERTA’e THE BUTTERLY EFFECT – Il film I 72 NOMI DI DIO di Yeuda Berg – il disco WIN THE GAME di Paola&Chiara,il nostro nuovo album ce l’ho nelle orecchie da mesi…! E’ bellissimo e non vedo l’ora che esca (il 16 novembre). Manca pochissimo.C’è tutto di me (e di Chiara ) dentro! Questo disco rappresenta molto di più di un semplice album…
E’ una vera e propria sfida con noi stesse. In più è linkato ad un’importante iniziativa di beneficenza,perché attraverso le vendite dei nostri singoli e dell’album sosteniamo (con parte del ricavato) Raising Malawi. Un’associazione no profit che si occupa di raccogliere fondi da destinare ai bambini del Malawi (una regione poverissima dell’Africa). Siamo felici di dare il nostro contributo, insieme a chi ci vorrà aiutare , a risollevare delle parti di mondo. E’ il mondo in cui viviamo. Abbiamo tutti il dovere di trattarlo con rispetto… anche con un piccolissimo contributo…. Insieme si puo’ fare molto!


Nella tua vita, a cosa non rinunceresti mai e cosa invece rifiuti a priori?

PAOLA: Alla mia famiglia, alle persone che amo. Vengono prima di tutto. Poi Ai miei momenti da sola, alla musica, all’amore. Mi piacerebbe essere una che “ a priori” non rifiuta nulla , perché dire di no senza aver provato non ti apre nuove strade. E’ un atteggiamento che favorisce il pregiudizio, che è una grandissima forma di ignoranza. Rifiuto (o cerco di rifiutarlo.. combatto) ciò che è troppo autodistruttivo o distruttivo. Cerco di riconoscerlo e me ne tengo lontana. Anche se a volte ne subisco il fascino.
Oggi però mi sento più cresciuta sotto questo aspetto e questa cosa mi da moltissima forza.
Mi sento una persona nuova. Cerco di scegliere il meglio per me… ciò che mi fa stare bene realmente. E cerco di parlare chiaro subito con le persone.


Se dico femmina, a cosa pensi?

PAOLA: A me!… ;) Ad una condizione di nascita.
E’ un termine che adoro… ancora di più in napoletano…femmena…è una parola che riempie la bocca. E’ caldo e sensuale. E materno. Accogliente ma ha anche un che di selvatico e imprendibile…misterioso.. Uno sguardo…una bocca..movenze...


Che rapporto hai con la solitudine?

PAOLA: Mi piace trascorrere del tempo per conto mio…ma quella non è solitudine…quelli sono momenti piacevoli nei quali mi dedico a coltivare i miei pensieri,i mei sogni, me stessa..mi coccolo…mi prendo cura di me stessa. E mi sento benedetta in quei momenti. Li assaporo,me li godo. Rido. Piango.
La solitudine è una cosa ben diversa. E’ uno stato mentale che mi fa molta paura. Puo’ portarti alla follia.
Sei solo perché vuoi esserlo. Lo dico perché l’ho provato profondamente una volta quando ho scritto Alone,una canzone che mi appartiene molto e che ho messo sul mio myspace per poterla condividere con altre persone…forse per scongiurare la solitudine definitivamente. Smetti di comunicare con gli altri, ma sei convinto che gli altri ti abbiano messo da parte,così ti senti depresso.
In realtà la gente ha una gran voglia di comunicare, ma tu devi essere il primo ad essere aperto. Devi Darti una mossa. Devi buttare giù i muri . Distruggerli. Perché ognuno ha il diritto di prendersi il proprio posto nel mondo . E’ vero te lo devi conquistare lottando,ma c’è, è tuo. Devi smettere di avere paura. Chi riesce a sconfiggere la paura non è più solo. E’ la paura il nostro vero nemico...


E col sacro?

PAOLA : Idealmente Mi piace pensare che ci siano delle cose sacre, intoccabili. Pero’ penso sia più moderno e intelligente avere la capacità di guardare le cose per come sono realmente. Con occhi veri e non coperti da veli di idealismo e finzione.
Ogni cosa dovrebbe poter essere vista per quella che è in realta’. Nessun pensiero sulle cose dovrebbe essere fisso e immobile.
Secoli fa pensavano che la terra fosse piatta. Questo pensiero era sacro a tal punto che alcuni studiosi come Galileo hanno rischiato di finire sul rogo per aver provato a negare questa certezza. Alcuni ci sono finiti perché considerati eretici per aver detto cose che in realtà erano VERE. Capisci quello che intendo? Ecco perchè il concetto di sacralità mi fa un po’ paura… anche se è strettamente connesso con la storia dell’umanità e lo capisco. Ma ogni cosa dovrebbe poter essere messa in discussione anche la più sicura.. Non voglio apparire iconoclasta… ma se ci pensi bene è un atteggiamento più aperto. Il passato ci dovrebbe insegnare a non ripetere continuamente gli stessi errori.


Puoi indicarmi in che parte del tuo corpo risiede l'anima?

PAOLA: Non saprei esattamente…d’istinto ti direi in corrispondenza del diaframma…nello stomaco… nella pancia…sembra che tutte le emozioni risiedano lì…a volte..però credo che l’anima pervada tutto il nostro corpo a tratti …a volte è negli occhi,a volte nelle orecchie, nelle mani,nella bocca,… nei piedi…dove mi hanno operata di recente. Un’operazione che mi ha immobilizzata per diversi mesi…ho sofferto parecchio,ma stato un momento per me quasi mistico, di rivoluzione totale, ho pensato a cose sulle quali mai avevo riflettuto prima…


Un'esperienza che hai vissuto e di cui avresti fatto volentieri a meno.

PAOLA: Si, ai tempi del liceo Un incidente in auto. Guidava una mia amica. Eravamo 5 ragazze su una A112. Elisa era neo patentata si è spaventata per un clacson in autostrada ha sterzato di botto e quella minuscola macchinetta si è ribaltata… Mi ricordo che stavo nell’abitacolo ..giravamo come una giostra e io riuscivo solo a pensare alle mie mani che cercavo di tenere riparate sotto le braccia… avevo il terrore di romperle (allora suonavo il basso)..e pensavo…molto lucidamente beh ora facciamo un altro giro e poi è finito tutto e esco di qui… E’ strano come in quei momenti il cervello diventi una macchina perfetta e razionale in grado in tre secondi di stabilire delle priorità e gestire una situazione così rischiosa!
Siamo atterrate sul tetto a testa in giù sul ciglio del fosso e per uscire abbiamo sfondato i finestrini con i piedi. Nessuna di noi si è fatta niente. Un’esperienza terrificante. Da allora ho sempre temuto un po’ l’autostrada. Sto sempre molto attenta in macchina e non permetto a nessuno di oltrepassare una certa velocità.


Meglio amare o essere amati?

PAOLA: In amore ci deve essere equilibrio. Meglio Amare ed Essere Amati.


Cosa deve fare un uomo per NON conquistarti.

PAOLA: Mettersi le dita nel naso o fare cose simili e poi…fare finta di dimenticarsi di aver perso il portafogli per farsi offrire la cena! Horrible… sarei in grado di mollarlo al tavolo dicendogli “ok non c’è problema vado un attimo in bagno e poi sistemo io” e invece dileguarmi nella notte! Per fortuna non mi è mai capitato…! Non sono una che ama spendere in maniera sconsiderata, cerco di starci attenta. Mi piacciono le cose belle, ma non amo il lusso sfrenato, lo considero volgare,di cattivo gusto, soprattutto in quest’epoca. Amo il minimalismo e la sobrietà, ma detesto l’avarizia. E’ una pessima attitudine nella vita. Gli avari mi danno un senso di grande tristezza e angoscia.


Sessualità e sensualità: solo una lettera di differenza?

PAOLA: Sono correlate tra loro…ma guarda caso c’è una lettera di differenza… questo dimostra la distinzione tra i due concetti.


Hai un sogno ricorrente?

PAOLA: Quando ero piccola si… sognavo spesso il mare…scuro minaccioso..onde altissime. E poi mi sognavo spesso di dover scappare ma avevo le gambe paralizzate,completamente bloccate… cose un po’ angoscianti comunque… ora quasi sempre dimentico i sogni al mattino e non mi capita più di farne di ricorrenti.


Come ti vedi fra 20 anni?

PAOLA: Mi credi se ti dico “ …no fuckin’ idea!!!” ;)))


(intervista di Adam "Duke" Vuali)






5 commenti:

  1. amore ti adoro, complimenti a Paolo Santrambrogio per le foto, a paola per la bellezza a chiara e paola per win the GAME stupendo! vi adoro ragazze continuate così, il vostro e solo vostro (se volete) walter^
    www.myspace.com/waferino88

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  3. bellissima intervista e bellissima persona la cara paola... e in fondo per capirlo basta sforzarsi un pochino per VEDERE e non solo rimanere a GUARDARE... complimenti!

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  4. ..."gli Universi di Paola ...i Mondi e i Modi di Paola Iezzi ..."
    che dire ... l' ho letta tutta d' un fiato l'intervista ... provando ad immaginare come spesso faccio il tuo tono di voce,il tuo modo di guardare ... il tuo modo di coinvolgere !
    Just Perfect !
    MIXandra

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  5. beh ma con Paola ci farei l'amore

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