Elisa Alloro lavora tra TV, stampa e altro dal 1997, anno in cui debuttò su Italia 1 come volto di alcune telepromozioni e in un programma per ragazzi.
Passata a TMC, Elisa non si è mai fermata, protagonista di programmi sempre all'avanguardia e che le servono a "farsi le ossa".
Dopo l'esperienza di Ciccio Ciccio, un antesignano Grande Fratello televisivo che riscosse attenzioni e successo, Elisa approda a Netc@fe, che la consacra definitivamente, facendola anche diventare una sorta di paladina mediatica di una TV in evoluzione, con un occhio di riguardo verso le nuove tecnologie e il Web.
Non fatevi ingannare dall'aspetto angelico (e al contempo affascinante) di Elisa: lei è soprattutto una preparatissima e intelligente ragazza con una serie di interessi che spaziano dalla carta stampata, alla TV, a Internet e alla poesia.
Per noi è stato un vero piacere intervistarla, e cogliamo anche l'occasione di ringraziarla di cuore per la precisione e la partecipazione con cui ci ha risposto alla nostre domande.
Buona lettura!
Ciao Elisa! Benvenuta sul nostro sito! È un piacere incontrarti! Spero che ti piaccia essere intervistata...
Da voi! Perché ultimamente il rischio che diventi una tortura è più probabile che altro :) Ho sempre pensato che l’italiano sia come la matematica: cambi una virgola, cambia il risultato. A questo punto se ci si limitasse a riportare le cose così come vengono dette.. no? Sarebbe più dura fraintendere.
Una domanda semplice semplice: di cosa ti stai occupando ultimamente?
È ironica? Tutto fuorché una domanda semplice, comunque.. Faccio un mucchio di cose, per lo più incomprensibili :) o meglio, direi complesse, alternative, innovative. Progetti per il web, televisione dvbh (quella che potete vedere in mobilità, sui TVfonini per intenderci), tanto satellite e la carta stampata, di qualità (perché la carta continuerò ad amarla sempre e comunque) e nel cassetto un progetto cross-mediale che credo curioso e divertente.
Hai qualche altro progetto futuro che stai valutando?
Non si parla mai molto del futuro; almeno questo vale per me e per molti che fanno questo mestiere.. vuoi la sorte, un po’ di scaramanzia, la legge di Murphy, chi può dirlo :) finché non firmi, non giri, non hai la certezza di averlo fatto, taci! Anche se faccio una fatica…
Puoi raccontarci quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo dello spettacolo?
Uh.. ho iniziato nel ’97, almeno a muovermi seriamente all’interno di uno studio televisivo. Avevo già fatto qualcosa per Italia 1 - anche pubblicità, telepromozioni, programmi per ragazzi nella fascia del primo pomeriggio (come Free Pass) - ma è stata TMC a farmi vivere il brivido e insieme il “peso” della vera diretta. Diretta che amo, potessimo averne di più; mentre oggi la televisione vive molto di strutture reiterate, di programmi che ottimizzano costi e benefici e che si girano spesso in poche ore, in pochi giorni anche se vanno a coprire l’intera programmazione della settimana o del mese. È dura e costosa la diretta, però serve a selezionare moltissimo i professionisti. Comunque, tornando a me, studiavo a Milano, vivevo altrove e farsi il weekend a Roma stava diventando massacrante. Finivo alle dieci di sera e alle sei del mattino avevo il pendolino che mi portava dritto all’Università a Milano. Un giorno l’agenzia mi manda ad un provino che, come al solito, impigrita, rischiavo di “bucare”… mi accompagna un amico, che letteralmente mi trascina, mi obbliga: è Telelombardia e con netc@fè inizia la mia vita mediatica. Poche cose, molta energia, tante idee, molta voglia di fare. È il programma che fa per me: lo vivo così, come una piccola creatura da far crescere e insieme a Gabriele di Matteo metto l’anima in un prodotto in cui ancora pochi credono. Siamo nel ’98, internet per molti è ancora un miraggio. Io di tecnologia mi nutrivo da sempre (mio fratello è un programmatore, ho sempre giocato con i suoi “scarti”) e da quel momento è diventata il mio incubo.
Qual è la più grande soddisfazione artistica che hai avuto finora?
Non dover emulare nessuno. Aver la fortuna anche di poter scegliere e il privilegio, di pochi, di poter dire anche di no. Son state tante magari le cose non andate in porto, ma ancor di più le volte in cui son io che mi son permessa di uscire dicendo di no. Anche se altre volte ho osato e magari anche sbagliato.
Hai un sito personale molto bello e interattivo: quanti e quali contatti mantieni attraverso Internet?
Grazie, ne sono felice... però lo trasformerei già, un’altra volta, non sono mai contenta! Da netcafè in poi, passando per “ciccio”, ho avuto l’appoggio di affettuosissimi fan che hanno arricchito la mia quotidianità fino a diventare amici inseparabili. Tanti non li ho mai visti, ma continuano a scrivermi e a mandarmi immagini, pensieri, notizie. Altri sono parte integrante della mia vita e li considero unici. Chiedo scusa a chi, in fasi altalenanti dell’anno, invece ha provato a contattarmi senza ricevere segni di vita: a volte lavoro così tanto che arrivo saltuariamente a scaricare la posta e sempre di notte, senza fare in tempo a leggerla; vado dritta a cercar quel che devo e conservo, dicendo tra me e me.. “domani, Elisa, domani rispondi a tutti”.
Sapresti dirmi, più o meno, quanti commenti, mail e messaggi ricevi in un giorno?
Parecchi. Alle volte non ci credo neanche io, anche se per assurdo è normale, chi mi conosce da tempo è web oriented e a me la tecnologia stimola. Comunque siamo sugli 80/100 messaggi al giorno di lavoro (intendo tra conferenze, inviti, promo, novità, prodotti, news…) e una cinquantina di amici, saluti, curiosità. Rimangono sempre molto graditi anche se a volte mentre vedo che outlook li sta scaricando dal server, mi metto le mani nei capelli e li salto a piè pari. Purtroppo, perché trovo educato rispondere; io amo rispondere, esserci e mi spiace davvero non riuscire a farlo come una volta.
Un tuo giudizio su quanto è cambiata la televisione italiana in questi anni.
C’è fretta, poco amore e di conseguenza poco spazio per la qualità. Poca diretta vera, a vantaggio di strutture clone l’una dell’altra, che permettono di “switchare” i servizi in caso di necessità e di registrare in un giorno una settimana di messa in onda. Budget risicati per produzioni utili e sprechi per contenitori di largo profilo soffocati da cliché e ricchi di volti logorati dallo stesso media che li ha resi celebri. Poca localizzazione: prodotti ottimi che potremmo replicare “on base”, vengono presi e comprati così come sono (magari strapagandoli), all’estero, senza che ci sia la volontà di rischiare ad emularli in loco aggiungendo quel pizzico di italianità che piace poi allo spettatore che ha diritto di immedesimarsi in quel che vede. Sarebbe inoltre bellissimo poter far tornare a credere ad un giovane che voglia iniziare questa carriera che esiste un modo più strutturato che un ‘colpo di culo’ o un reality: chi ha talento è facile si demoralizzi di fronte al successo degli improvvisati e all’impossibilità di sostituire ‘i grandi’ nelle posizioni di rilievo. Non sono contemplati cambi di guardia. Le nuove tecnologie, poi, se da una parte hanno ampliato la possibilità di scelta e permesso a tanti che non potevano prima, di fare qualcosa di buono per la tv, alzando il livello di produzioni minori anche su reti sconosciute; in tanti a tanti altri casi hanno abbassato notevolmente il valore del lavoro dei professionisti: oggi chiunque può barcamenarsi, offrendosi a basso costo (in ogni ruolo, anche registico) sostituendo chi magari il meccanismo televisivo lo conosce molto bene. È anche vero che se affiancassero alle teste calde giovani promesse, sarebbero salvati i registri dei “teen” e si correrebbe più al passo coi tempi, senza per forza di cose – e quando succede è devastante – che vengano reiterati all’infinito ed esaltati con enfasi. Un esempio sono gli applicativi che permettono la “falsa” interazione con la diretta, come la ricezione degli sms piuttosto che tutto quello che riguarda il mondo del web vicino a utube.. finché il canale, il pubblico di riferimento e il format c’entrano, ok, tutto bello, poi però non si può arrivare per assurdo a vederli anche al tg.. Tutto qui! :)
Hai anche qualche rimpianto, o ritieni di aver colto tutte le migliori occasioni che ti si sono presentate?
Può darsi, ripensandoci, che mi sia chiesta: "E se lo avessi fatto? Se avessi accettato?"
Sempre parlando di televisione, a quale tipo di programma ti piacerebbe partecipare, e in che ruolo?
Sicuramente un programma di viaggi (con i lanci fuori però, non in studio.. morirei d’inquietudine); un programma comico, divertente, dove poter ridere di gusto e improvvisare sul copione, perché no; oppure di musica o cinema, argomenti che amo oltre alla tecnologia in maniera fortissima.
Indubbiamente sei una bella ragazza: quanto conta questo fattore, tanto nel lavoro quanto nella vita?
Molto, tanto quanto la bravura. Solo che se sei solo bella funzioni, se sei anche brava son più i problemi delle opportunità.
In questo lavoro, quanto conta la voglia di sentirsi ammirate?
Conta più a livello personale: sei ammirata, ti senti serena, lavori meglio. C’è chi ha tenacia, forza e fegato e continua a combattere nonostante gli attacchi. Ma c’è anche uno stuolo di gente senza autocritica che va avanti serena nonostante, insomma, potrebbe almeno meditare su quel che si sente dire contro.
Qual è lo stile fotografico che ti piace di più?
Amo trasformarmi completamente. Avrei seguito volentieri dei filoni come quello cinematografico, storico.. una foto artistica è come se ti aprisse a mondi che non hai mai conosciuto, può farti precipitare in altre mille, cento vite. Peccato non abbia mai avuto per lavoro molte occasioni: ho sempre dovuto posare in maniera televisiva, pubblicitaria, ritrattistica. Non a caso amo il bianco e nero; i corpi tesi al movimento; le foto di scena teatrali, dei film in costume, degli spettacoli di danza, di moda se ad alti livelli; Avedon, per citarne uno.
Ti è mai stato proposto di fare servizi fotografici ad “alta sensualità”? Che ne pensi in merito? È davvero la strada migliore per farsi notare?
Mi piacerebbe pensare e continuare a credere di no, che non sia l’unica strada. Ti puoi far notare comunque, è il tasso d’interesse di chi guarda che cambia! Perdonate la schiettezza, ma l’assioma tradizionale è un po’ questo: mi fai strizzare l’epiglottide, non sei brava, lo diventi. Al contrario: sei brava, punto; peccato non ti sia saputa valorizzare. :)
Tornando al tuo lavoro, c’è un messaggio che vorresti fare trasparire assolutamente a chi ti segue?
Di cominciare a guardare i titoli di coda :) perché si lavora sodo anche e soprattutto dietro le quinte. E di cambiare canale: esiste molto anche oltre i primi 6 tasti in chiaro del telecomando del televisore o del decoder…
Sei una ragazza con una cultura superiore alla media: sbaglio o per assurdo questo potrebbe essere addirittura un handicap, visto come vanno le cose in certi ambienti?
Lo è, lo è, è indubbio. Comunque grazie della parafrasi... puntate sulla fiducia!? :)
Come si abbina il tuo lavoro con la tua vita privata? Riesci a conciliare amicizia, amore con la professione che svolgi?
Sembra assurdo, ma le amicizie – tante e diversificate – son più dure da coltivare dell’amore. Quando ami, quel poco tempo che hai lo dedichi al tuo compagno: se hai una relazione matura, integrante e accomunante si vive all’unisono anche la ricchezza dell’amicizia. Altrimenti è dura. Gli amici, quelli veri, devono potersi fidare e accontentare: si deve sapere che l’altro c’è anche quando compierai gli anni e probabilmente lui sarà fuori città; quando chiamerai perché sarai rimasto a piedi in tangenziale e lui avrà il telefono chiuso perché in onda; o, ancora, quando avrai bisogno di uscire fuori a cena perché avrai litigato con la fidanzata e lui avrà appena preso un volo per Londra.
Gioie e dolori della tua vita: qual'è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro e quale cambieresti volentieri?
La varietà degli scenari, la possibilità di mettersi alla prova in ambiti sempre differenti. È un lavoro poliedrico se fatto a 360°. Il rovescio della medaglia prevede la mancanza di tempo per sé, le ore di preparazione prima e di attesa poi, splendidi progetti che affondano e la crudele spina nel fianco della provvisorietà.
Tre aggettivi per descrivere il tuo carattere.
Curioso, solare, tangibile.
Qual è il tuo rapporto con la spiritualità, la religione?
Ho una visione tutta mia, che per non essere male interpretata prevede ch’io scriva un trattato sull’argomento, non poche righe. Comunque amo la ricerca, il confronto, la tolleranza. Ho una forte spiritualità. Prego, mi domando, chiedo, credo.. ma non nei tramiti tra me e Dio: sarà presuntuoso, ma preferisco il rapporto diretto :)
Hai paura della solitudine, oppure lo ritieni un momento di crescita interiore?
Spesso la cerco. La reputo fondamentale, davvero un totale momento di crescita interiore. Credo debba essere così per sentirsi bene al mondo. Ho un paura di chi, in assoluto, non riesce a stare da solo. Immagino sia ugualmente terrificante non avere amici veri con cui sentirsi sinceramente in simbiosi. Ogni tanto, però, soprattutto per chi è sempre in mezzo al caos, è necessario chiudere le porte al mondo, evadere, in solitudine.
Se non fossi diventata quel che sei, cos’avresti fatto nella vita?
Chi sono? Ho fatto confusione :) Devo ancora capire bene cosa ho fatto. Per me, per il mio bagaglio esistenziale ho realizzato infinite cose, persino fatto correre il tempo al doppio della velocità.. e adesso? Il più è capire se è necessario che siano conclamate, interpretate all’unisono come tali dagli altri perché diventino “importanti”, o se basta il mio metro di valutazione...
A tuo parere, qual è il tuo più grande pregio e quale il tuo peggiore difetto?
Sono sempre positiva, solare, amo la vita, i profumi, i colori, i gusti nuovi... difatti, dopo un po’, mi sento facilmente soffocare da ogni cosa, soprattutto se sono costretta in un ruolo che non mi appartiene. Ho bisogno di spazio, di confronto, di scambio d’idee.. Sono complicata! Anche se il mio peggior difetto forse è la forza. Sono cocciuta e ho un’energia inesauribile e questo mi imbroglia la vita: quando mi sento a terra è facile che non desti attenzione, "tanto si risolleverà"
Hai più amici uomini, o più amiche?
Allo stesso modo. Solo che le Amiche, quelle vere, o son fulminate come me (in senso buono, è chiaro, quindi sempre occupatissime) o hanno scelto vite difficili e quasi sempre vivono per lunghi periodi lontane, nelle zone ad alto rischio: quando tornano, vive (sembra ironizzi, ma vi assicuro che è tutto fuorché un Luna Park), hanno la priorità su tutto ed è sempre una festa. Gli uomini sono il mio confronto quotidiano. Io ho molte passioni maschili, a partire dalle auto. Amo il volo, la vela, i cavalli. Mi stimola lo scambio continuo, la ricerca e, poi, spesso cucinano benissimo!! :)
Un film, un libro e un disco che, al momento, ti rappresentano.
Divoro molto cinema e mi ritrovo spesso in frammenti caratteriali di molti personaggi: è tale la mia “escursione emotiva” però, che se ti dicessi titoli o generi ti svelerei qualche segreto di troppo :) Di libri ne colleziono e custodisco moltissimi, ma c’è chi direbbe Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estès. Un disco? Amy Winehouse, Back to Black.
A tuo parere, cosa apprezzano di più in te i tuoi ammiratori?
Probabilmente le stesse cose che poi fanno paura quando “mi ci si avvicina troppo”: l’indipendenza, la forza di volontà, la schiettezza, la trasparenza.. di sicuro, i tanti che sanno apprezzare l’ironia amano quella di primo acchito: ne ho da vendere.
Qual è la parte del tuo corpo che ti piace di più, e perchè?
Sono fortunata. Ho un buon rapporto con il mio corpo oggi, ma non lo amo da esserne schiava. Mi piace curarmi, quello sicuramente, da sempre. Devo molto alla “mamma”, papà incluso (sono la sua fotocopia)… mi piace la struttura del mio corpo: le spalle larghe, le caviglie sottili.. le mani, nervose; le dita lunghe e magre un po’ da pianista, anche se oggi distrutte, bruciate, tagliate, vissute.. direi che apprezzo le imperfezioni, i dettagli che nel complesso fanno la differenza. Ho imparato forse tardi ad apprezzare quei piccoli difetti che invece chi ti ama riconosce come distintivi.
Classico “giochino”. Ordina queste caratteristiche secondo le priorità della tua vita: Amore, Carriera, Amicizia, Soldi, Bellezza.
È sicuramente una domanda complessa. Credo nell’equilibrio e con questo non significa che l’abbia trovato. Punto sull’amicizia, da sempre; ma è indissolubile dall’amore: se quest’ultimo c’è è super partes, ovvio. Non rinuncerei però a farmi in quattro per un amico, anzi, chi arriva nella tua vita deve poterne apprezzare il passato e condividerne le “colonne portanti”. La carriera è fondamentale e se si crede nella crescita di coppia non esclude la coesistenza di un bel rapporto d’amore. Per il resto, sarei ipocrita nel dire che non servono né i soldi né la bellezza, ma grazie al cielo sono incognite a cui posso permettermi di non dare importanza.
Qual è il tuo più grande sogno, personale o professionale?
L’equilibrio.
Bisogna ancora credere nell'amore, o è un sogno utopico?
Bisogna ancora credere nell'amore, o è un sogno utopico?
Assolutamente si. Ci si deve credere eccome. È sempre più dura, ma esiste!
Sapresti descriverci il tuo uomo ideale?
Sveglio, curioso, ironico, eclettico.. passione per i viaggi, cultura.. se poi è anche figo non guasta ;-) ma mentirei, non ho mai guardato al canone estetico; davvero.
Se vuoi, fai una dedica ai nostri lettori...
Sicura che i vostri lettori guardino ben oltre i riflettori, direi dentro… dedico un sorriso; quello che mi accompagna sempre, qualsiasi tempo faccia e cosa succeda. È la mia forza e per un attimo, il tempo di sentire che vi arrivi, spero anche la vostra.
---------
Per approfondire: www.elisalloro.it
Per approfondire: www.elisalloro.it
(foto di: Enrico Arrigoni e Dario Plotzer)
Schietta ed intrigante come sempre, la nostra Elisonzola! ;) Franco
RispondiEliminaCiao Elisa,
RispondiEliminaho letto tutto d'un fiato.
Sono felice di conoscerti un po' di più.
Kiss, LeleAj
beh evidentemente dotata di capezzoli molto grandi
RispondiElimina