mercoledì 14 maggio 2008

Intervista a: Greta Scarano







Greta Scarano: occhi verdi, capelli neri, una bellezza mediterranea atipica ma folgorante.
E' lei la nostra nuova intervistata. Greta è dell' '86, eppure ha già un curriculum lunghissimo. Dopo essersi diplomata ha seguito diversi corsi di canto e recitazione, attività che a tuttora sono le sue attività principali.
Dopo le prime esperienze teatrali, Greta approda al cinema e alla fiction. Sicuramente il salto di qualità lo fa partecipando al famoso serial TV "Un posto al sole", e alla fiction di successo "RIS", nell'anno 2007.
Greta ha accettato di farsi intervistare da noi nonostante i moltissimi impegni che la aspettano in questo periodo. Ne esce il ritratto di una ragazza giovanissima ma già matura, preparata, ambiziosa ma non superba.
Giudicate voi se non è così...



Ciao Greta! Benvenuta sul nostro sito! È un piacere incontrarti! Spero tu abbia voglia di sottoporti alla nostra lunga intervista :)
Tanto per cominciare, una domanda apparentemente banale: come stai?

Fa piacere sentirselo chiedere, ultimamente mi viene chiesto “che sta i ‘fa?” Quindi rispondo col sorriso, sto bene.

Sei giovanissima ma hai già fatto un sacco di esperienze, e in campi diversi (musica, fiction, cinema)... Qual è il segreto del tuo successo?

Il successo… considerando le mie ambizioni, è ancora tanto lontano. Però posso dire che l’impegno, la costanza e la passione, caratteristiche della mia persona, mi hanno sempre dato delle soddisfazioni felici.

Tra le tante produzioni a cui partecipato spiccano “Un posto al sole” e i “Ris”. Due aggettivi per definire entrambe le esperienze...

“Un posto al sole”, più che un aggettivo, vorrei usare un sostantivo se posso: “casa”. “Ris” un’esperienza particolare.

Hai qualche altro progetto futuro che stai valutando?

Sono sempre alle prese con tanti provini, parlo perfettamente inglese, vorrei quindi partire, magari andare in America, visto che ci ho vissuto per un anno, a 16 anni. Vorrei lavorare nel cinema, vorrei essere diretta da un regista con grande esperienza e bravura.

Puoi raccontarci quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo dello spettacolo?

Ho iniziato prestissimo col teatro, poi ho abbandonato l’idea di fare l’attrice, ho studiato musica (suono la batteria e canto musica leggera), un’enorme passione per la regia, che mi ha portato a girare due cortometraggi con Greg Ferro, un mio grandissimo amico nonché importante guida. In realtà il vero approccio alla recitazione davanti ad una telecamera l’ho avuto sul set di un cortometraggio diretto da Marcello Gori, un amico prezioso e un ottimo regista.

Qual è la più grande soddisfazione artistica che hai avuto finora?

La mia soddisfazione è quella di poter dire che se sono arrivata fin qui, posso ringraziare soltanto me stessa, insieme ai miei genitori che si sono sempre prodigati ad arricchirmi come persona, a stimolare la mia personalità artistica. Quello che ho esiste perché ho lottato e lotto tuttora con le unghie e con i denti.

Un ruolo che come attrice ti piacerebbe interpretare?

Adoro i ruoli comici, le macchiette, ma il mio vero sogno è, almeno per una volta nella vita, mettere tantissima paura… un bel ruolo in un horror… uno spirito assetato di vendetta :) insomma, qualcosa che sciocchi il pubblico.

Un tuo giudizio sullo stato attuale del cinema italiano...

E’ banale dire che non è più come una volta, sicuramente ci sono stati tempi assai migliori. Mi aspetto una svolta, prima o poi, e spero di poter farne parte.

Fiction TV o cinema? In quale di questi due campi ti senti più a tuo agio?

Voglio fare cinema, voglio fare un bellissimo film. Ma, visto che non l’ho mai fatto, non so dire dove mi sentirei più a mio agio. Per ora, ad “Un posto al sole”, mi sento totalmente a mio agio.

Hai anche qualche rimpianto, o ritieni di aver colto tutte le migliori occasioni che ti si sono presentate?

Per ora non rimpiango nulla, sono una persona che si butta sulle cose con tutta l’energia che ha in corpo. Certo, forse certe cose lì per lì non avrei voluto farle, ma col senno di poi ho capito che sono state comunque utili…l’esperienza non è mai gratis. E poi sono troppo giovane per avere già rimpianti…

I tuoi ammiratori sono riusciti in qualche modo a conoscerti meglio, tramite il tuo myspace? Intrattieni una “corrispondenza” con chi di loro ti scrive spesso?

Cerco di rispondere alle persone che mi scrivono, ma è difficile accontentare sempre tutti, che poi non sono così tanti! Ma la mia vita ad oggi è un treno ad altissima velocità.

Indubbiamente sei una bellissima ragazza: quanto conta questo fattore, tanto nel lavoro quanto nella vita?

Ovviamente essere in qualche modo piacente, per un’attrice è un buon punto di partenza, un modo per farsi ascoltare volentieri, quello che conta però è dimostrare qualcosa immediatamente dopo, altrimenti si rischia di passare per quella “bella e scema”. E questo è il mio pensiero fisso. Nella vita, è utile per certo aspetto, meno per altri. Mi sono capitate esperienze spiacevoli, di donne che, per via del mio aspetto fisico, sono state dure nei giudizi.

In questo lavoro, quanto conta la voglia di sentirsi ammirate?

Più che sentirsi ammirate, credo sia importante la voglia di essere protagonista, forse una delle caratteristiche più peculiari dell’attore in genere. Sei solo tu che esponi al 100% il tuo corpo e, se è possibile, la tua interiorità; non puoi aver paura di dare, di scoprirti completamente, per me sicuramente meglio essere “ammirate” che passare inosservate.

Mai avuto problemi con le scene di nudo sul set?

Si. In una puntata di ris ero la prima vittima di un killer seriale che mi uccideva in una vasca. E’ stata un’esperienza che mi ha fatto crescere sotto molti punti di vista, anche se altri possono non pensarlo, sono una persona decisamente pudica e soprattutto critica verso me stessa, e conoscendo bene i miei difetti fisici, una volta arrivata sul set ero agitatissima, molto preoccupata, non facevo altro che domandarmi perché mai avevo accettato quel ruolo. E’ stata una grossa lezione per il futuro. La prossima volta credo ci penserò molto di più.

Cos'è per te la sensualità? Qual è la caratteristica peculiare per potersi definire sensuali?

Io non so definire la sensualità. La mia teoria a riguardo è che ci sono persone che posseggono una sensualità innata, e la si legge nel modo che hanno di guardare, di muovere le mani, di camminare, spessissimo nel modo di parlare. Sono contenta quando qualcuno mi dice che sono sensuale, ma non sei mai tu a dire “oh dio, quanto sono sensuale”, è sempre una persona che ti trova sensuale, e potenzialmente il soggetto in questione non se ne accorge nemmeno. Credo sia più chi ti guarda a percepire la sensualità, e non tu a decidere di esserlo. Certo, capita che le persone vogliano essere sensuali per fare colpo su qualcuno, e capita altrettanto spesso che qualcuno, per essere sensuale, finisca col sembrare ridicolo, una cosa che mi fa morire dal ridere…

Tornando al tuo lavoro, c’è un messaggio che vorresti fare trasparire assolutamente a chi ti segue?

Tipo “vorrei la pace nel mondo”? In questo senso no, l’unica cosa che voglio gridare è che tutti ce la possono fare, che bisogna essere tanto forti e appassionati, ci vuole sacrificio e impegno in tutto, ma gli sforzi spesso danno dei frutti… gustosi…

Come si abbina il tuo lavoro con la tua vita privata? Riesci a conciliare amicizia, amore con la professione che svolgi?

Mi impegno nei rapporti, spesso faccio degli errori, come tutti, ma dedico a chi voglio bene cura e attenzioni, mai troppe, mai poche; cerco un modo per far capire che ci sono anche se il tempo è pochissimo, mi faccio in quattro per vedere gli amici… inoltre i rapporti con i miei amici sono talmente saldi che, anche non vedendoci più con la stessa frequenza di prima, è come se non fosse mai cambiato niente.

Gioie e dolori della tua vita: qual'è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro e quale cambieresti volentieri?

Del mio lavoro amo moltissime cose, ma in particolare che mi consente di essere continuamente qualcun altro, questo è ciò che amo di più. Premettendo il fatto che per me recitare è diventato un vero e proprio mestiere da poco, ancora non mi sento di voler cambiare niente, per ora va benissimo così… ma sono sicura che prima o poi avrò qualche cosa da dire a riguardo…

Tre aggettivi per descrivere il tuo carattere.

Profonda, ostinata, ottimista.

Qual è il tuo rapporto con la spiritualità, la religione?

Credo molto in Dio.

Hai paura della solitudine, oppure lo ritieni un momento di crescita interiore?

Mi piace molto passare del tempo da sola, ma non credo che questa sia la vera solitudine. Ho passato un anno negli Stati Uniti a 16 anni, lontana da tutto e da tutti, ho studiato un anno lì e posso dire di aver provato una certa solitudine solo in quel periodo, dove effettivamente non conoscevo nessuno… catapultata in una realtà completamente diversa dalla mia, lontana dalla mia famiglia, senza nessun supporto reale tranne qualche telefonata in Italia. Posso dire senza problemi che quell’esperienza mi ha insegnato tanto, e sono certa che se sono la persona di adesso, lo devo anche a quell’anno trascorso lontana da casa, sono davvero cresciuta. La solitudine consente di entrare in contatto con se stessi, e se si riesce, devo ammettere che questo contatto scatena una forte maturazione.

Se non fossi diventata quel che sei, cos’avresti fatto nella vita?

Ancora non è detta l’ultima parola, in fondo ho appena iniziato… comunque avrei fatto l’avvocato, mi è sempre piaciuta come idea, oppure avrei fatto i salti mortali per aprire un ristorante, o un albergo, mi piace l’organizzazione.

Un film, un libro e un disco che, al momento, ti rappresentano.

Kill Bill, Le cosmicomiche di Calvino; più che un disco una canzone, “Don’t stop me now” dei Queen.

A tuo parere, cosa apprezzano di più in te i tuoi ammiratori?

Nella maggior parte dei casi mi è stato detto che di mi è apprezzata la spontaneità nel recitare.

Qual è la parte del tuo corpo che ti piace di più, e perchè?

Gli occhi, perchè rispecchiano la mia personalità (sono verdi di base, ma se si guarda con attenzione si notano tanti altri colori).

Classico “giochino”. Ordina queste caratteristiche secondo le priorità della tua vita: Amore, Carriera, Amicizia, Soldi, Bellezza.

Carriera, amore, amicizia, bellezza, soldi. Voglio precisare che in questo momento della mia vita sto cercando di costruire il mio futuro, per questo do molta importanza al mio lavoro, e quindi alla mia carriera; credo che, una volta raggiunta una certa stabilità, vorrò mettere l’amore al primo posto.

Qual è il tuo più grande sogno, personale o professionale?

Il mio sogno più grande, così come il mio obiettivo primario, sia personale sia professionale, è di essere felice, nel senso meno banale ma più semplice possibile.

Bisogna ancora credere nell'amore, o è un sogno utopico?

Certo che bisogna credere nell’amore! Bisogna dare e lasciarsi dare con tutta la passione di cui si è capace.

Se vuoi, fai una dedica ai nostri lettori...

Innanzitutto li ringrazio per aver letto l’intervista, spero che possano aver capito qualcosa in più di me. Consiglio loro di continuare a tenersi aggiornati su questo space perché le interviste che vengono proposte non sono convenzionali, e aiutano a farsi un’idea più precisa di una persona. Li ringrazio comunque perché se non ci fossero loro, probabilmente non ci sarei nemmeno io! Un bacio a tutti i lettori di “sotto i riflettori”

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7 commenti:

  1. Brava Gretaaaaaaaaaaaaa!

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  2. Bella intervista, bella persona.

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  3. DANIEL V te aspetta nudo nella vasca, come i bei tempi quando ti rifiutò come uno scemo incinta!

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  4. a daniel peccato che non sei affogato nudo e tutto solo nella vasca......

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  5. ti vedo sempre in un posto al sole, sei bella e brava, che donna!!!
    gaston

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  6. Te piace e hai studiado la bateria come me? sei la donna de miei sogni!!!
    Gaston

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