Ciao LauraAnna! Benvenuta sulla nostra webzine. Come stai?
LA.: Eccomi! Come sto?
Seduta, gambe sgraziatamente rannicchiate sulla sedia, piedini nudi che ciondolano e Jack White di sottofondo.
Condizione ottimale per fare due chiacchiere e per rispondere alle tue domande, quindi pronti, partenza, via!
Potremmo definirti banalmente una fotomodella, ma in realtà sei qualcosa di più. Una web-celebrity, forse?
LA.: Mi piace come definizione!
E soprattutto... chi sono io per contraddirti?!
“Fotomodella” è corretto, ma ho lavorato anche per la TV italiana e americana, per performance live andate imbarazzantemente bene nonostante il mio panico da pubblico, per video musicali in cui sono stata presa a pugni e che ho poi bilanciato facendo da testimonial per una Campagna Sociale contro la violenza sulle donne, per progetti di artisti strampalati e ultimamente ho avuto addirittura l'arroganza di mettermi a produrre personalmente alcuni miei servizi fotografici.
Ed il mio miglior palcoscenico, ma anche l'archivio illimitato di tante verità e bugie, è proprio il web.
Alleato per eccellenza quando si tratta di divulgare gli ultimi lavori, ma anche quelli un po' più stagionati, che ricordano solo in pochi.
E poi, ammettiamolo: non c'è nulla di più bello che condividere qualcosa con il popolo di internet ed ottenere una risposta, una critica, un +1. Anche venir “bloccati”, quest'azione magica impropriamente utilizzata dai babbani. E pensare che un tempo si veniva “bloccati” dal colpo della strega o dal torcicollo, adesso dal fanatico della censura o dalla wannabe model con un deviato senso del gusto.
Quando e come hai iniziato a lavorare in questo contesto? Da dove è nata l'idea?
LA.:“Camminavo scoordinatamente sulla spiaggia, senza trucco e tutta spettinata, avevo anche dormito poco e non mi ero accorta di un pezzettino di insalata impigliato tra i denti, ma improvvisamente un talent scout di una famosissima agenzia mi ha fermata e mi ha detto che sarei stata la top model del futuro! Non ci potevo credere e invece... Milano, New York, London, Mosca...” Sì, e anche Zanzara e Vespa...
Chissà se quando raccontano questa cose, ci credono davvero.
Comunque io ho iniziato parecchi anni fa, non appena sono diventata maggiorenne, per un discorso di miglioramento dell'autostima, per imparare a valorizzarmi, ma soprattutto per capire come fare a diventare più sexy.
Ho fallito, perché finisco ancora con l'indossare ciò che mi è rimasto in giro dalla sera prima, invece di scegliere un look adatto ad ogni momento della giornata.
La scuola per modelle mi ha però insegnato a rimboccarmi le maniche per continuare in questo settore, grazie al loro attestato di “Ragazza non adatta alla professione” consegnatomi insieme alla ricevuta di pagamento di sei mesi di corso.
Book sottobraccio, ho iniziato a girare per agenzie: uno spreco di soldi e suole delle scarpe, se non hai le misure standard richieste dal mercato della moda.
Sono quindi tornata a sedermi comoda in poltrona.
Avevo appena scoperto questo “Internet” e non sapevo ancora bene come “navigare”, come dicevano ai tempi quelli esperti. Acceso il mio modem 56k e raccomandando al mondo di non sollevare la cornetta del telefono, o sarebbe stato tutto da rifare, zompetta di qua, zompetta di là, ho trovato un sito dove, tra le previsioni del tempo e l'oroscopo, c'era anche una sezione per chi voleva inviare le proprie fotografie scansionate e metterle online, proponendosi come modella o comparsa.
E da lì... Boom!
Vedendo il tuo sito (http://www.lauraanna.com/) si percepisce chiaramente un progetto, preciso, ordinato ed elegante, per promuovere il tuo lavoro e la tua immagine. In questo campo sei senz'altro molto più avanti rispetto alla maggior parte delle tue colleghe italiane. Quando incide la tua presenza online sul tuo successo?
LA.: Innanzitutto devo ringraziarti per questa constatazione e per i complimenti che ne derivano: occuparmi della mia “Casetta virtuale” richiede tanto impegno e io voglio che sia sempre in ordine, pulita, efficiente e pronta a creare uno spazio per le novità.
Adoro avere ospiti che mi vengono a trovare: riservo a tutti una splendida accoglienza, li porto a visitare le stanzette aperte al pubblico e, per i veri VIP, ci sono anche le stanzette segrete, quelle più private e speciali.
Io la “Casetta” la vivo ogni giorno, la sistemo, la decoro, cambio la disposizione dell'arredamento... le colleghe che non sono in grado di farlo e si affidano ad una colf filippina o ad un webmaster non possono competere con una webmistress come me!
Di contro, devo esserci sempre: agire, rispondere ai messaggi, produrre nuovo materiale, proporre cosine sempre differenti. E' essenziale quindi, per me, essere presente il più possibile online, senza diventare mai invadente, ma tenendo gli occhi aperti su ciò che accade e valutare come e quando muovermi.
Ed è grazie a questa perseveranza controllata, alla bravura dello staff con cui lavoro e al potere del web se sono entrata nella rosa delle top glamour model mondiali e sono salita sul terzo gradino del podio delle modelle italiane che posano anche per il nudo (adoro le classifiche dei Magazine americani!.
In molti servizi posi senza veli, ma dai sempre l'idea di farlo con leggerezza, simpatia e con la giusta dose di allegra malizia. Mai avuto imbarazzi a farti fotografare nuda?
LA.: Mai.
Non è arroganza, è semplicemente la mia convinzione secondo la quale, se un cliente mi vuole come immagine per la sua campagna pubblicitaria o per uno scatto di copertina, significa che vado bene per quel ruolo.
Si tratta di lavoro, quindi ognuno agisce in maniera ragionata, non impulsivamente.
Mi vogliono nuda? Significa che sanno com'è il mio fisico, minuto e delizioso, e che il risultato sarà eccellente. Da qui l'importanza di proporsi con immagini veritiere e non ritoccate in postproduzione.
Volevano una modella più alta? La prossima volta leggano meglio i miei numeri. Ne volevano una più formosa? Cambino oculista.
E per quel che riguarda alcuni scatti “fetish”? Cosa ti affascina di questo genere, al punto da frequentarlo con una certa frequenza?
LA.: Mi piace la meticolosità con cui lavorano i professionisti che ho conosciuto all'interno di questo ambiente.
Non mi interessa il bondage come forma di piacere, per me è solo un modo per coprire e scoprire il mio corpo, affinché l'immagine finale sia elegante.
Alcune specialità, come lo shibari, richiedono fiducia, precisione e resistenza fisica: io ho una pelle molto delicata e dopo ogni legatura rimango marchiata con i segni delle corde, ma non chiederò mai di lasciarle troppo morbide. Il disegno complessivo mancherebbe di quella tensione che ne crea la bellezza.
Ho sentito fin troppe volte colleghe fotomodelle lamentarsi, durante i servizi fotografici glamour, di stanchezza per lo stare in piedi, scarpe troppo strette, sole troppo caldo, acqua troppo bagnata e trucco troppo poco trucco, da poter dire che un po' di fatica sul set o sul palcoscenico non è così terrificante. Anzi, rende tutto più soddisfacente.
Cos'è per te il senso del pudore?
LA.: Non appartiene ai miei cinque sensi, e su quello della vista sono anche un po' scarsa.
Questo non significa che non ne abbia, ma semplicemente che vari in relazione alle situazioni.
La buona educazione, combinata con il buon senso, permettono a una fotomodella di capire che sul set può girare in topless, ma che nel tragitto dal camerino allo studio si deve coprire.
Quando l'oggetto di una fotografia è il tuo corpo, non puoi essere troppo pudica, altrimenti diventi ridicola e devi ammettere di aver sbagliato lavoro.
Quando invece la fotografia la scatta il tuo vicino di tavolo al ristorante, perché ti ha riconosciuta (o perché non si capacita di quanto una ragazza così esile possa mangiare, ma questa è un'altra storia...), allora è sufficiente fare un Flap Flap con le ciglia e sfoderare un sorriso, non serve sollevare la sottana e atteggiarsi da gran putt... ehm, perdonate la rima, da piccola volevo fare la poetessa.
Leggendoti si percepisce chiaramente l'intelligenza e l'ironia di una ragazza dalle mille sfaccettature. Sei dunque riuscita ad avere la meglio sul luogo comune “bella donna, ma svampita”?
LA.: E' tutta la vita che provo a farmi apprezzare per il mio aspetto fisico, ma la gente finisce sempre per sottolineare quanto sia acculturata, letterata, simpatica, precisa e meticolosa.
Mai uno che mi dica: “LauraAnna, che bella che sei! E che occhi!”, così posso rispondere con quella risatina stridula che sto provando da anni...
Dicci una cosa di LauraAnna che pochissimi sanno. Un segreto, insomma.
LA.: Va bene, avvicinatevi: “…”.
E mi raccomando, è un segreto, quindi non spifferatelo a nessuno!
LauraAnna e l'amore: trovato, negato, desiderato o che altro?
Desiderato, trovato, perduto. Come i suoi capelli.
Poi nessun altro è più stato alla sua altezza: tutti più alti. Così ho ricominciato a mettere i tacchi e a rendermi conto di quanto possano essere affascinanti gli uomini.
Ma mai quelli che mi capitano a tiro.
Il segreto sta comunque nel lavorare sulla mira, perché o mi mancano, o io manco loro. Mai coordinati, come la lingerie quando hai un incontro galante inaspettato.
Fortuna che il Principe Azzurrognolo, sempre ben vestito e pettinato, ha lasciato il posto al “manzo” nudo e crudo, quello che ti sa travolgere, quello che quando ti sfiora fa riemergere gli istinti che le brave signorine non hanno, quell'uomo che per qualche secondo puoi dire veramente di “amare”. Poi lo scotti un attimo sulla piastra e lo mangi ancora al sangue. Il piacere della carne. Di manzo.
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Il sito ufficiale di LauraAnna: http://www.lauraanna.com/
gran bel culetto hai
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