Carol Alt, il mondo della moda oggi è diverso da quello di ieri?
«È cambiato completamente il lavoro delle modelle. Oggi alle ragazze bastano un paio di lavoretti all'anno, noi invece eravamo sul set tutti i giorni. Il nostro non era un part time di lusso, era una professione».
Pagata tantissimo, oggi come ieri.
«Molto meno di quel che si crede. Io ho cominciato a guadagnare davvero tanti soldi facendo l'attrice, non la modella».
Le piacciono le top model di oggi?
«Quali top model? Non ne vedo. Ai nostri tempi le star delle copertine eravamo noi, adesso sono le attrici. O peggio: le celebrity. Le modelle oggi non sono top, sono stelle in un oceano di famosi».
Cosiglierebbe a un'amica la sua professione?
«Dipende. Se vuole guadagnare tanto, sì. Ma il cinema è un'altra cosa».
Lei il cinema lo ha fatto soprattutto in Italia: perché?
«In Italia mi hanno portata i fratelli Vanzina e poi, per un caso del destino, quasi tutto quello che ho fatto al cinema, l'ho fatto qui. L'Italia è un paese speciale: i vostri registi amano le donne, a Hollywood non siamo trattate così bene. Le attrici le fate sentire come regine».
Anche con Woody Allen, in «To Rome with love», ha girato in Italia: che ne pensa del film?
«A me è piaciuto, è carino. Da italiana adottiva sono molto orgogliosa che Woody abbia scelto l'Italia».
Tre cose che ricorda dell'Italia?
«È cambiato completamente il lavoro delle modelle. Oggi alle ragazze bastano un paio di lavoretti all'anno, noi invece eravamo sul set tutti i giorni. Il nostro non era un part time di lusso, era una professione».
Pagata tantissimo, oggi come ieri.
«Molto meno di quel che si crede. Io ho cominciato a guadagnare davvero tanti soldi facendo l'attrice, non la modella».
Le piacciono le top model di oggi?
«Quali top model? Non ne vedo. Ai nostri tempi le star delle copertine eravamo noi, adesso sono le attrici. O peggio: le celebrity. Le modelle oggi non sono top, sono stelle in un oceano di famosi».
Cosiglierebbe a un'amica la sua professione?
«Dipende. Se vuole guadagnare tanto, sì. Ma il cinema è un'altra cosa».
Lei il cinema lo ha fatto soprattutto in Italia: perché?
«In Italia mi hanno portata i fratelli Vanzina e poi, per un caso del destino, quasi tutto quello che ho fatto al cinema, l'ho fatto qui. L'Italia è un paese speciale: i vostri registi amano le donne, a Hollywood non siamo trattate così bene. Le attrici le fate sentire come regine».
Anche con Woody Allen, in «To Rome with love», ha girato in Italia: che ne pensa del film?
«A me è piaciuto, è carino. Da italiana adottiva sono molto orgogliosa che Woody abbia scelto l'Italia».
Tre cose che ricorda dell'Italia?