martedì 20 gennaio 2009

News: Presentazione di "C'è tutto un mondo intorno", con due madrine d'eccezione.


C’è tutto un mondo intorno

la Feltrinelli Libri e Musica

piazza Piemonte, 2 - 20145 Milano MI

Mercoledì 28 Gennaio 2009 dalle ore 18:30

Da Lucio Battisti a Fabrizio De André a Renato Zero, fino a Vasco e Mondo Marcio, senza escludere i cantanti e le canzoni impresentabili per un tradizionale critico musicale, come Mietta o Max Pezzali, Michele Monina in C’è tutto un mondo intorno (No Reply) stila la sua classifica, senza risparmiare giudizi – professionali, ma anche personali – sui grandi protagonisti della musica italiana. Lo presentano due madrine d’eccezione, Malika Ayane e L’Aura.



domenica 18 gennaio 2009

Incontro con l'artista: Marta Falcone




Possiamo vantarci di una piccola grande cosa: “Sotto i Riflettori” è il primo magazine che ha intercettato Marta Falcone, ex Lollipop, ex “Popstar”, nel suo imminente rilancio sulle scene musicali italiane.
A Marta abbiamo dedicato un'intervista molto bella lo scorso aprile e, di recente, l'abbiamo coinvolta nel nostro mini-speciale di fine anno, con altre care amiche di Sotto i Riflettori. Ciò che abbiamo notato fin dai primi contatti è la gentilezza, la disponibilità di Marta.
Nel sentire comune molti si immaginano gli artisti, in particolar modo i cantanti, come persone molto distaccate, schive, oppure piene di sé, al punto di darsi tante arie, magari anche quando non hanno i motivi per farlo.
Ora che Marta l'abbiamo anche conosciuta di persona, possiamo affermare che le eccezioni esistono e continuano a esistere... per fortuna!
E dire che lei qualche ragione per “tirarsela” ce l'avrebbe anche. Non solo perchè è una ragazza affascinante, che mischia un fascino latino a un'eleganza tipicamente italiana. Bensì anche perchè, piaccia o non piaccia, le Lollipop sono state una sorta di Spice Girls italiane. Ora molti fanno finta di non ricordarle, oppure sorridono se si evoca il loro nome. Eppure, fino a pochi anni fa, avevano un seguito numerosissimo e un riscontro di fans da girl-band americana. Non per niente, da quasi esordienti, erano arrivate a Sanremo.
Infatti è quasi inevitabile affrontare proprio questo argomento, appena incontriamo Marta. “Sì”, ci conferma, “le Lollipop non esistono più, e difficilmente torneranno a esistere, anche se una reunion mi sarebbe proprio piaciuta”.
Ed è così che discutiamo un po' di come nacque il progetto Lollipop, di come gli autori sono riusciti a selezionare cinque ragazze diversissime tra loro, e a trasformarle in vere popstar. Diversità che ha attratto fans altrettanto eterogenei, ma che ha creato una convivenza spesso non facile tra loro cinque. La sensazione, ora che di tempo ne è passato, è che Marta e socie siano state buttate un po' allo sbaraglio, sfruttando l'improvvisa popolarità ma senza pianificare il futuro a lungo corso.
Infatti, le Lollipop non esistono più.
Ma la passione di Marta per la musica sì.
Quella che abbiamo davanti è una ragazza matura, ma ancora piena di sogni e di passione. Passione che si traduce in musica, in voglia di vivere da artista, vale a dire con creatività. Suscitando emozioni e provandole al contempo.
Dopo anni di stand-by, ora qualcosa bolle in pentola. Marta sta lavorando a un progetto, molto bello e genuino, di cui vi faremo sapere qualcosa nelle prossime settimane. Mentre in passato si parlava solo di una speranza, di un sogno, possiamo dirvi che ora c'è qualcosa di molto concreto, prossimo a prendere forma e sostanza.
Il bello, la cosa che ci è piaciuta, è che Marta sta affrontando tutto questo con la grinta di una debuttante, lei che debuttante non è, e con l'umiltà che dovrebbe stare alla base di ogni lavoro. Umiltà che spesso manca del tutto a quei giovanissimi artisti che a diciassette, diciotto anni, credono già di essere perfetti, di non aver nulla da imparare.
I presupposti sembrano buoni. A Marta non manca nulla per poter ritagliarsi il proprio spazio nella musica italiana: voce, simpatia, presenza scenica, fascino, carattere. Noi possiamo solo ringraziarla per l'incontro e promettere a lei, e a tutti voi, che seguiremo passo per passo questa sua nuova esperienza... vedrete, le soprese non mancheranno!

giovedì 8 gennaio 2009

Intervista a: Paola Iezzi - il debutto da solista


Paola è un affezionata ospite della nostra webzine. Le sue interviste ci piacciono (e piacciono in senso lato) perchè ha sempre risposto in modo interessante e intelligente a tutte lo nostre domande, anche le più indiscrete. Ora che è uscito il suo primo lavoro come solista, potevamo lasciarci sfuggire l'occasione di fare altre quattro chiacchiere con lei? La risposta è no!
Infatti ecco qui un'intervista nuova di zecca, accompagnata da tre fantastiche foto. E, guardate bene, troverete anche il link al nuovo sito di Paola... 
Vi può bastare?

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Ciao Paola! Bentornata sulla nostra webzine. Come hai passato le feste?

Molto bene grazie... ho lavorato con Chiara, sia a Natale sia a Capodanno, ma senza stress. Mi sono divertita. Poi ero in preparazione con il lancio di "Alone". Questo 2009 è partito alla grande!  

Il tuo lavoro da solista è già stato lanciato su ITunes. L'interesse che sta generando è davvero parecchio. Puoi farci un primissimo bilancio, una sorta di “exit pool”?

Direi che sono entusiasta. Questo non è un brano commerciale. E' un pezzo schietto, sincero, nato in un mio momento molto privato di grande difficoltà personale... pensavo che non ne avrei mai fatto un disco da vendere.. invece le cose sono andate diversamente. Tutti quelli che lo sentivano desideravano che io facessi un disco... e alla fine... mi hanno convinta! Ed è stata una bella idea. Ora ne sono felice anche io,ma durante la preparazione continuavo a ripetermi.. "ma che sto facendo??". Le scelte sono sempre una cosa difficile ma astenersi dallo scegliere è come non vivere. E io voglio vivere. E voglio emozionarmi, piangere, ridere, combattere, amare, cadere, rialzarmi. Se non è questo, cos'altro è  mai la vita?

Il singolo, che è già disponibile su iTunes, uscirà in tutti i negozi il 16 gennaio. Abbiamo letto che all'interno ci sarà anche una cover dei Police. Puoi anticiparci qualcosa?

La cover è WRAPPED AROUND YOUR FINGER. Si possono ascoltare alcuni secondi sul mio sito paolaiezzi.com e sul mio myspace... I Police non sono mai stati una delle mie band di riferimento. Ho sempre preferito altre band come i Rolling Stones, i Pink Floyd, gli U2, ma ho sempre apprezzato alcuni dei loro brani più famosi, la voce di sting, il sound a metà tra il reggae e il rock e il jazz. Tempo fa ero in macchina, in sottofondo c'era LifeGate (una radio che spesso mi capita di ascoltare con piacere), che ha sparato "Wrapped around your finger", naturalmente era una canzone che già conoscevo, ma non la solita "Message in a bottle" o "Roxanne" o "Every breath you take". Questa melodia mi è arrivata dritta allo stomaco insieme al testo... mi hanno galvanizzata. Così ho pensato "se mai dovessi un giorno fare un mio progetto mi piacerebbe fare la cover di questo pezzo". Era settembre scorso... quindi...

Vediamo quanto sei brava a fare autopromozione :) Elenca tre buoni motivi per cui vale la pena di comprare “Alone”.

1) Perchè il pezzo è proprio fiko! Ehehe non perchè l'ho scritto io, lo direi anche se fosse di qualcun'altro. Però è una cosa che penso. E' intenso e sincero. E  i suoni e la produzione sono curatissimi, grazie anche al mio adorato Michele Monestiroli con il quale l'ho prodotta artisticamente, e  a Roberto Baldi che l'ha mixata e masterizzata... Senza citare i bravissimi dj che hanno contribuito con le loro alternative versions (Filippo Nardi, Marsmobil ed altri).
Poi mi piace di brutto come l'ho cantata. Ho tenuto la prima stesura del canto. C'è l'emozione della prima volta...
2) Perchè è un progetto autoprodotto completamente, quindi una faticaccia incredibile e penso di aver fatto una gran bel lavoro, insieme a tutte le persone che mi hanno dato una mano!
3) Perchè il packaging e le foto sono bellissime. E io amo la bella fotografia. Ho avuto la fortuna di conoscere Paolo Santambrogio, un fotografo milanese di grande talento, che si occupa principalmente di moda, ma che si è appassionato molto al progetto e ha dato il massimo e, devo riconoscergli il merito di avermi fatto delle splendide foto. Quelle che ho sempre voluto!
Ringrazio anche Andrea Rossi, direttore di Max che ha creduto nel servizio in tempi non sospetti e mi ha dato uno spazio davvero ampio all'interno della sua prestigiosa rivista.

In "Io Mi Perdono" (la versione in italiano di "Alone") hai collaborato per il testo con Niccolò Agliardi (n.r.: autore del testo di "Invece no" di Laura Pausini). Puoi raccontarci qualcosa su questa collaborazione?

Io e Nic ci conosciamo dal 1998. Siamo amici e spesso confidenti. Ho seguto tutto il suo percorso artistico, dai primi lavori come autore fino ai grandi exploit del conferimento del premio Lunezia 2008 per il suo album "Da casa a Casa" e i testi scritti per Laura ed Eros ("ci incontriamo da grandi").
Ci vogliamo bene. Feci ascoltare questo pezzo a Nic più di un anno fa. A lui piacque subito,  fin dal primo ascolto. E mi disse:"Se un giorno vorrai farla anche in italiano sarei felice di darti una mano con il testo"...Ma era parecchio tempo fa... quando poi mi sono decisa e ho pensato che avrei voluto anche una versione italiana, l'ho chiamato subito. Nella mia testa questo pezzo era in inglese. Lo sentivo solo così... ero troppo abituata, in più parlava di un'emozione così personale, privata, mi mettevo così a nudo che era difficilissimo per me farne un testo nella mia lingua principale, così ho pensato a niccolò e alla sua proposta dell'anno prima e l'ho chiamato. La prima stesura non mi aveva convinto del tutto, ci abbiamo lavorato un po' e abbiamo mantenuto l'inciso in inglese, perchè suonava meglio. Nic ha scritto delle cose molto belle. E' molto bravo, per altro, speravo di vederlo a sanremo quest'anno. Lo meritava... Avevo sentito la sua canzone. Una poesia bellissima sul tema dell'omosessualità, invece è passato un pezzo sullo stesso tema, che non ho ancora sentito, ma il cui messaggio mi preoccupa moltissimo... comunque mi eprimerò solo dopo averlo sentito...
     
Su una famoso quotidiano nazionale qualche giorno fa è apparsa una tua lunga intervista nella quale dichiaravi "Adesso punto sulla musica nera". Da cosa nasce questa passione per l'R&B and New Soul?

Non saprei dire. Dalle sonorità, dalle melodie... dalle voci. Ho sempre amato la black music, ancora di più contaminata. Ho sempre adorato Marvin Gaye. Non parliamo poi di Michael Jackson. Non mi interessano i gossip sugli artisti, mi fanno tristezza. Mi concentro su quello che di meraviglioso hanno lasciato nella storia e al mondo.  Nelle voci black c'è un tormento, ma una voglia di rinascere, c'è la fede in Dio, c'è una grande inclinazione al ritmo, cosa che mi affascina moltissimo. Io sono stata una bassista (il primo strumento che ho suonato), quindi il groove e la melodia sono due degli elementi che prima catturano il mio orecchio, quando ascolto un brano.

Ma sei apparsa anche altrove: in questi giorni ti vediamo in un servizio supersexy sul mensile Max. Ti ritieni una seduttrice? E, ancora, sai di essere ritenuta una delle cantanti italiane più affascinanti?

Non mi ritengo una seduttrice, ma mi piace sedurre con alcuni elementi. La bellezza in generale mi affascina e mi cattura. Quella umana, quella della natura, degli oggetti, delle forme. La bellezza può essere ovunque. Ed è un valore vero e proprio. Tutti dovremmo combattere ogni giorno per esserne circondati,  perchè è fonte di armonia, di ispirazione. Quando vedi qualcosa di bello il tuo cuore si apre e  ti senti di voler fare anche tu qualcosa di bello. Quindi la bellezza ispira altra bellezza. La bellezza seduce. Parlo di una bellezza consapevole, quella affiancata ad un pensiero intelligente, evoluto, non quella fine a se stessa, non quella utilizzata da alcuni solo per soggiogare altri.
Lo stile, la bellezza, la cura sono un modus vivendi...sono socialmente utili. Mentre l'omologazione e  l'esposizione vuota e narcisistica di sè ,sono solo una compravendita di emozioni a buon mercato. Non c'è ricerca, nè approfondimento, nè educazione ai sentimenti. Solo mercato! Ed io... aborrrrrrroooo (come direbbe Mughini :)
Il fascino risiede tra le pieghe più sottili di un essere. Sta a metà tra l'innocenza, la consapevolezza, la leggerezza e l'intelligenza. Credo che dire ad una persona che è affascinante sia uno dei più bei complimenti per chi lo riceve.... e se è così... allora grazie... ne sono lusingata.

Da quando si è saputo della tua esperienza da solista sono iniziate a circolare le solite illazioni su una presunta separazione artistica definitiva da Chiara. Vuoi chiarirci questo punto, che credo incuriosisca molti lettori?

Lo faccio subito. Io e Chiara lavoriamo insieme da molto prima di diventare le "Paola&Chiara" che tutti conoscono. Quindi parecchio, almeno sedici anni! Di vita e di esperienze artistiche quasi simbiotiche. La popolarità ha , nel tempo, acuito certe nostre caratteristiche. In più quando diventi famoso è un po' come se tu ti cristallizzassi in un'unica immagine. E questa immagine diventa di una coerenza spietata. Di una coerenza che non corrisponde alla verità della vita. Perchè nella vita reale un individuo si evolve, cresce, cambia, si modifica. A meno che una persona non si identifichi completamente con il proprio ruolo, il che è folle. Anche se alcuni per non soffrire troppo, o perchè perdono di vista la realtà, lo fanno. Bene, non è il nostro caso per fortuna. Abbiamo sempre dato importanza alla crescita e all'evoluzione. L'abbiamo sempre cantata nelle nostre canzoni. E' un valore in cui crediamo fermamente. E tentiamo di resistere alla tentazione di farci soggiogare dai meccanismi dell'Ego.
Per crescere come artiste e quindi riuscire ad essere credibili come autrici e sentirci delle persone vere e non degli ologrammi di noi stesse sparate fuori dal tubo catodico, abbiamo fatto delle scelte di cambiamento anche difficili. E , alla base, abbiamo cercato di mantenere al primo posto il rispetto e l'amore tra di noi. Certo direi una bugia se ti dicessi che in passato non abbiamo temuto i confronti tra  noi che la gente ha sempre fatto, ma il nostro obbiettivo è sempre stato quello di "vincere il gioco!" Per parafrasare l'ultimo nostro disco. Il gioco che fai con te stesso e il tuo cervello. A volte ci si tiene sotto scacco da soli. Ci si auto-boicotta. Ma che senso ha?
Ogni individuo ha il diritto di brillare, di risplendere, senza per questo togliere bagliore ad un altro!  Posso dirti che le nostre esperienza da sole ci aiutano in questo. Ci danno l'opportunità di  misurare ognuna le proprie vere forze. Sono le sfide con se stessi che fanno crescere e migliorare. Più di ogni altra cosa. L'unica opportunità, l'unica chance di mantenere Paola&Chiara in vita artisticamente è quella di permettere ad ognuna un' autonomia vera.
In questo la pensiamo allo stesso modo.

Una domanda cattivella: ritieni che Paola, da sola, possa riscuotere ancor più successo che con Chiara? In un certo senso è come se iniziassi una carriera nuova di zecca...

E' una cosa che non mi interessa. Io voglio essere orgogliosa di me stessa. I meccanismi di narcisismo, di auto incensamento li voglio tenere fuori dalla mia vita e dal mio amore per la musica. Se questo pezzo non vende so che ci sono anche altri meccanismi. Oggi un "prodotto" non vende solo perchè è bello, purtroppo. C'è il marketing, la pubblicità.  E io sono ben consapevole che la TREPERTRE una piccola etichetta come la nostra (che ci è costata fatica, sangue sudore) non potrà mai e poi mai avere la potenza mediatica ed economica di investimenti, di una grande major discografica. Allo stesso tempo continuo a credere al valore della bellezza, come ho detto prima, e cerco di farmi strada con i miei mezzi... poi io e Chiara lo diciamo sempre... le canzoni hanno le gambe...
Mi auguro che io e Chiara continueremo ad essere amate dalla gente perchè siamo due persone e due artiste pulite, perchè il nostro messaggio è pulito e mi auguro che avremo sempre la forza fisica e morale per cercare di mantenere questa strada. Questo per me è il successo, oggi.
Amo la musica e la musica sarà sempre con me sia che io canti una hit mondiale, sia che canti in un club con 10 persone che mi ascoltano o per conto mio, da sola.... Detto questo se la gente amerà e comprerà "Alone"  sarei solo felice e grata alla vita per avermi concesso il lusso di condividere con tante persone, una così bella emozione personale. Questo è il senso vero di un lavoro come il nostro. Il resto è fuffa, chiacchiere vuote!

Oltre al mercato italiano, in quale altro pensi che “Alone” possa far colpo? Non è un mistero che altri paesi (europei e non) sono molto più attenti alla musica femminile, rispetto al nostro.

 Non lo so... come ho scritto poco fa... le canzoni hanno le gambe e internet le ha allungate un po'... quindi chi puo' dirlo... finger X!

L'EP "Alone" è legato all'iniziativa "Impatto Zero" di LifeGate. Puoi spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta?

Sì, certo. Tutto è cominciato quando ho visto per la prima volta il documentario di Al Gore ("Una scomoda verità") sull'impatto che la crescente immissione di C02 nell'atmosfera, avesse inciso così pesantemente sul surriscaldamento del globo e conseguentemente sullo scioglimento dei ghiacciai e i mutamenti climatici. Avvenimenti senza precedenti se si pensa alla rapidità con la quale sono avvenuti negli ultimi anni. Il mondo in cui viviamo si sta ribellando alla nostra arroganza ai nostri vizi, alle nostre cattive abitudini e mancanza di coscienza e cultura. Stiamo rimanendo vittime di ciò che abbiamo creato. Ma continuiamo a comportarci come se la cosa riguardasse qualcun' altro... E' folle! E' il nostro mondo, quello in cui viviamo e nel quale vivranno i nostri figli. Facciamo qualcosa!
Quello di cui è necessario riappropriarsi è della consapevolezza che ognuno di noi puo' agire, puo' fare qualcosa per cambiare questo stato. Il mare è fatto di tante gocce!
Consiglio a tutti di vedere quel documentario e un altro prodotto e presentato da Leonardo di Caprio che si intitola "L'undicesima ora" . Entrambi si trovano da Blockbuster.
Qualcuno se vuole può andare anche sul sito www.impattozero.com e farsi una cultura su come poter contribuire a limitare il proprio personale impatto sull'ambiente.
Io ho sentito, sempre attraverso LifeGate che c'era l'opportunità di rendere un disco a "impatto zero". Il bollino che si trova sul retro di copertina del mio ep (che uscirà il 16 gennaio), certifica che l'inquinamento prodotto dalla produzione del mio progetto discografico è stata ricompensata con la creazione e anche protezione e tutela  di 973 Mq di Foreste in Costarica. Secondo quanto sancito dal protocollo di Kyoto. Un piccolo, ma significativo gesto.
Sono mille le iniziative che si possono intraprendere. Alcuni artisti anche molto famosi stanno già facendo tournèe ad impatto zero. Pagando una quota annuale puoi rendere la tua stessa persona ad impatto zero.
Ho conosciuto personalmente Manuela Crotti, una delle responsabili di questo grande progetto e mi ha catturato molto la sua serietà, semplicità e concretezza. Sono gesti concreti. Sono dei segnali forti. Seguiamoli.

Sfatiamo (o confermiamo) una delle tante leggende metropolitane: Paola e Chiara se la tirano, giocano a fare le star, etc etc. Io posso smentire, ma forse tu puoi essere più convincente di me. E anche: com'è nata questa diceria? Te la sei fatta un'idea?

Sfatare??? Ma sì è vero! Siamo due che se la tirano a mille! Due montate, litighiamo dalla mattina alla sera e saremmo disposte a tutto per il successo! Va bene così? :))

Pensa un paio di cantanti, un uomo e una donna, con cui in futuro ti piacerebbe fare un duetto... non vale rispondere Chiara :)

Urca ero già pronta! Un uomo : Geroge Michael  e una donna.... Erika Badu.
Permettici di chiosare così: “Alone” l'hai scritta in un momento di crisi, dopo una lunga storia di cinque anni. Noi di “Sotto i Riflettori” ti inviamo, oltra a un grossissimo in bocca al lupo, l'augurio di credere sempre nell'Amore e in tutte le sue sfumature. Tanto per parafrasare te e Chiara, “Viva el Amor!”

L'amore è tutto, sempre. Senza amore non esiste creazione e tutto muore. La guerra esiste perchè si è travisato il senso e il significato dell' amore, quello vero. L'amore è consapevolezza. E' essere cosciente, sveglio. L'amore non è nè illusione, nè la favola.
"Viva el Amor, per sempre la nostra speranza" 
Grazie Alessandro, Grazie Simona.
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Il sito ufficiale di Paola: www.paolaiezzi.com 


intervista a cura di A.Girola e S.Pizzi

lunedì 5 gennaio 2009

Intervista a: Giorgia Wurth



Giorgia Wurth inizia la sua carriera televisiva nel 1998 come conduttrice di Disney Channel, anche se il grande pubblico la conoscerà bene nel 2003, quando diventa una delle annunciatrici di Rai Tre.
Ma per Giorgia questo è solo l'inizio di una carriera poliedrica, che la porta a diventare attrice teatrale e di cinema, speaker radiofonica e protagonista di diversi cortometraggi, tra i quali segnaliamo specialmente "Afterville" e "Schiaffi".
Ecco cosa ci racconta di lei e dei suoi programmi.

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Ciao Giorgia! Benvenuta sul nostro sito! È un piacere incontrarti! Spero tu abbia voglia di sottoporti alla nostra lunga intervista :) 
Tanto per cominciare, una domanda apparentemente banale: come stai?

Il piacere è tutto mio!
Sto benissimo, anche se, come ogni volta che inizia un nuovo anno, è tutto un turbinio di emozioni, ansie e buoni propositi. Diciamo che sto cercando di far prevalere i pensieri positivi sulle paure!

Di cosa ti stai occupando ultimamente? A che progetti stai lavorando?

In questo periodo vivo a Parigi, dove studio francese e sto finendo di scrivere il mio libro.
Poi tornerò presto in Italia per fare la promozione di EX (che esce al cinema il 6 febbraio) e iniziare le riprese di Un medico in famiglia.

Puoi raccontarci quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo dello spettacolo?

Ho iniziato a lavorare molto presto facendo delle sfilate, ma ho capito subito che stare zitta e sorridere non mi piaceva per niente, così mi sono data da fare per presentare gli spettacolini di paese e lavorare nelle radio e nelle televisioni locali mentre frequentavo una scuola di teatro.

Qual è la più grande soddisfazione artistica che hai avuto finora?

Purtroppo non sono ancora soddisfatta! Sinceramente non so se lo sarò mai: ogni volta che faccio qualcosa poi sono ipercritica e penso che avrei potuto farla molto meglio, ma ormai lo so che sono fatta così e il segreto sta nell’accettarsi..
Però diciamo che tutte le volte che passo un provino mi dico “brava Giorgia, vedi che ce la puoi fare con le tue forze!”

Cinema, teatro, radio, televisione... hai davvero provato molti campi del mondo dello spettacolo. Quale preferisci, e quale ti piace meno?

Al primo posto metto il teatro. Del teatro mi piace veramente tutto: la polvere, il pubblico, le seggiole, il lavoro di squadra, l’improvvisazione, le repliche.
Poi viene sicuramente la radio, che è uno dei mezzi di comunicazione che preferisco e che ha davvero un sacco di potenzialità, prima fra tutte quella dell’immaginazione.
Il cinema invece ti dà delle emozioni pazzesche, soprattutto quando vedi il tuo faccione sul grande schermo!
Per non farci mancare nulla, diciamo che comunque la televisione è il mezzo più potente, e quindi anche il più pericoloso, perché arriva davvero a tutti. L’importante è farne buon uso!

Cosa ne pensi dello stato di salute attuale del cinema italiano?

Penso che i pochi soldi che ci sono vengano spesi spesso anche male. In giro ci sono un sacco di buone idee, progetti interessanti, e gente talentuosa.
Ma è davvero difficilissimo ad esempio per un giovane regista avere la possibilità di realizzare il suo primo film, e così anche per un attore “sconosciuto” essere preso per un progetto.
Credo che il cinema italiano dovrebbe avere più coraggio nello sperimentare generi e persone “nuove”, e invece non fa altro che accomodarsi sui soliti nomi che spesso però non hanno più niente da dire.
E poi soprattutto nel cinema italiano mancano completamente le figure femminili: in Francia la metà dei film ha sceneggiatrici e registe donne.

Hai anche qualche rimpianto, o ritieni di aver colto tutte le migliori occasioni che ti si sono presentate?

Più che rimpianti, credo di aver passato troppo tempo a pensare! Uno dei miei buoni propositi per il 2009 è quello di farmi meno seghe mentali e agire di più! 

Hai un sito  molto curato e aggiornato: cosa ne pensi di questo nuovo modo di comunicare e di promuovere il proprio lavoro?

Sul mio sito www.giorgiawurth.com c’è anche un blog, in cui però più che parlare di lavoro mi diverto a scrivere opinioni, racconti, pensieri che istintivamente, senza filtri, butto giù. E amo molto l’idea di poterli condividere con le persone che vengono apposta in quello spazio e dedicano una parte del loro tempo a leggerli e, a volte, a commentarli.

I tuoi ammiratori sono riusciti in qualche modo a conoscerti meglio, tramite internet? Intrattieni una “corrispondenza” con chi di loro ti scrive spesso?

Ricevo molte email sul mio sito, e rispondo sempre a tutti. Mi sembra il minimo che posso fare, e lo faccio con immensa gioia. 
Poi sempre online c’è anche il sito del mio fan-club che è stato creato da due ragazze giovanissime fantastiche, quindi sicuramente chi vuole contattarmi sa come fare!

Indubbiamente sei una bella ragazza: quanto conta questo fattore, tanto nel lavoro quanto nella vita?

La bellezza è un grande dono che la vita ti fa, ed è anche un grande vantaggio, direi soprattutto nella vita. Per esempio è molto utile quando ti fermano per farti la multa, o quando chiedi delle indicazioni a qualcuno.
Il rischi principali della bellezza però secondo me sono 2, e sono molto più diffusi di quanto si creda: diventarne schiavi e prenderla così seriamente da diventare ridicolo.

In questo lavoro, quanto conta la voglia di sentirsi ammirate?

Purtroppo moltissimo!

C’è un consiglio che vuoi dare a una ragazza intenzionata a ripercorrere i tuoi passi artistici? Cosa deve fare e cosa deve evitare?

Più che un consiglio, vorrei fare un appello a tutte le donne: non vendiamoci!!
Se lo facciamo davvero tutte, il sistema cambierà. 

Come si abbina il tuo lavoro con la tua vita privata? Riesci a conciliare amicizia, amore con la professione che svolgi?

Sì sì, concilio abbastanza bene!
Anche se, personalmente, non mi fidanzerei mai con un attore.
Trattasi di una categoria abbastanza instabile e alquanto psicolabile!

Gioie e dolori della tua vita: qual'è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro e quale cambieresti volentieri?

La cosa che mi piace di più è il tempo libero che il lavoro dell’attore ti lascia, che poi sarebbe anche la cosa che mi piace di meno se questo tempo libero dura troppo!

Qual è la tua arma di seduzione più efficace? 

Mi dicono gli occhi, ma mentre lo dicono mi guardano il sedere;)

Se non fossi diventata quel che sei, cos’avresti fatto nella vita?

Sicuramente il pilota di macchine! Adoro correre nei circuiti e la velocità è una delle emozioni più forti che ho provato nella vita.

Vuoi fare un saluto a tutti i nostri lettori?

Ragazzi, tenete duro e ricordate che non è ciò che siete che vi frega, ma ciò che pensate di non essere!

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Il sito ufficiale di Giorgia Wurth: Giorgia Wurth - Sito ufficiale

sabato 3 gennaio 2009

Ciao Valentina

Noi tutti della redazione di "Sotto i Riflettori" ci uniamo al cordoglio per la scomparsa di Valentina Giovagnini, morta stamani in seguito alle complicanze dovute a un terribile incidente stradale.
Solo pochi mesi fa l'abbiamo intervistata proprio qui. Pur non avendola conosciuta di persona, bensì via e-mail, si è rivelata una ragazza disponibile, semplice, con grande sensibilità artistica e umana, qualità spesso non facile da trovare in un ambiente competitivo come quello della musica e dello spettacolo.
A 28 anni si è troppo giovani per morire così... con ancora tante cose da dire, tante cose da cantare, tanto amore da dare.

Ciao Valentina, buon viaggio, ovunque tu sia.