lunedì 16 novembre 2009

Ambra Angiolini spogliarellista in "Ce n'è per tutti"



Era il primo giorno di set. Il tempo di dire ciao e mi sono ritrovata in reggiseno e mutande. Anche se ti dicono che restano a filmare solo gli operatori sono pur sempre 12 persone che ti guardano mentre ti spogli e fa un certo effetto''. A parlare è Ambra Angiolini che, a "Gente", racconta la sua esperienza sul set di "Ce n'è per tutti", il nuovo film di cui è protagonista e che sarà nelle sale il 20 novembre.

Per lei, insomma, un vero battesimo del fuoco che però è stato superato brillantemente. "E' partita la musica e mi è scoppiata una vena da lap dancer - racconta - ho improvvisato. Alla fine il regista ha detto: 'Però, sembravi una professionista'. Pensare che fatico a girare in mutande per casa".
Eh già perché, sarà difficile da credere, ma Ambra si ritiene tutto tranne che sexy, tanto che suo marito Francesco Renga ogni tanto la rimprovera... "Io super sexy? - dice - Ma va! Sembro uno scricciolo impazzito e secco. Francesco me lo dice: non fare lo strip solo al cinema". Il personaggio che interpreta nel film parla in romanesco, va in giro scosciata, si tinge di biondo platino e dice frasi tipo: "Quell'uomo nun me piace, ma me fa sesso". "
"Io ho sofferto del complesso di sembrare ignorante - confessa Ambra -. Da piccola mi sono dovuta relazionare a un mondo di adulti. A 13 anni è piu' facile che ti capiti di dire 'i bracci': non dico che sia grave, pero' con il tempo ho imparato una certa eleganza e se ho un dubbio me lo controllo su un libro".
La carriera di Ambra sembra andare avanti ad alti e bassi, soprattutto nel suo rapporto con la critica. Diventata famosa giovanissima con "Non è la Rai", ha poi dimenticato la tv finché ha ritrovato il successo grazie al cinema con "Saturno contro", di Ferzan Ozpetek, nel 2007. ''Quell'anno ho ricevuto moltissimi premi - ricorda -. Poi ho fatto 'Bianco e nero' della Comecini e i giudizi erano perfidi. La mia vita è senza vie di mezzo: o risulto una miracolata o sono a livello di un rutto... Che devo fare? Almeno ho un lavoro". Accettare le critiche però non è sempre facile: "Devi essere proprio Gandhi per non reagire - spiega - e io non ho questo dono, anche se cerco di riderci sopra".

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