Con X Factor alle spalle, il 16 febbraio salirà sul palco del Festival di Sanremo con 'La sera'. In un'intervista esclusiva a Max - in edicola dal 4 febbraio - di cui sono stati anticipati alcuni passaggi, Morgan parla di tv, di X Factor, della depressione legata al suicidio del padre e del suo rapporto con le droghe. «Il fatto che me ne vada da X Factor alla fine toglierà un peso di dosso a tutti. La tv è fatta da gente cattiva. Tipo la De Filippi», dice Morgan, che spiega: «Cattiveria intesa come sete di potere, di numeri, di soldi e pubblicità. Un capitalismo sfrenato che ha perso di vista qualsiasi senso dell'esistere. Ha fatto cose cattive anche contro di me, lo sai? Ora che Berlusconi ha infarcito la Rai di scagnozzi, la De Filippi comanda pure lì». Potrebbe ripensare a un eventuale ritorno al talent show di Raidue «solo se accetteranno - spiega - la mia richiesta: voglio essere sia giudice che direttore artistico. Ma credo che sia una proposta a perdere. Io sono un artista, e quindi ingestibile. Loro non vogliono artisti. Sono gente di potere». Chiunque abbia lavorato con lui in tv non perde occasione per raccontare le volte che si è presentato strafatto agli studi Rai, gli viene fatto notare: «Perchè io sono trasparente. La gente parla di me perchè sono aperto, e così si sentono in diritto di non rispettare la mia privacy». Di solito succede proprio per via della coca. «Dipende - risponde - La droga apre i sensi a chi li ha già sviluppati, e li chiude agli altri. Io non uso la cocaina per lo sballo, a me lo sballo non interessa. Lo uso come antidepressivo. Gli psichiatri mi hanno sempre prescritto medicine potenti, che mi facevano star male. Avercene invece di antidepressivi come la cocaina. Fa bene. E Freud la prescriveva. Io la fumo in basi (modalità di assunzione nota come crack, ndr) perchè non ho voglia di tirare su l'intonaco dalle narici. Me ne faccio di meno, ma almeno è pura». E ancora: «Io non ho mai conosciuto nessuno che ci sta dentro come me a farsi le basi. Ti sembro uno schizzato?». No, ma adesso non credo che tu sia fatto di crack. «Invece sì - risponde - completamente. Ne faccio un uso quotidiano e regolare». Poi una domanda sul suicidio di suo padre: «Lasciamolo in pace... Mi dispiace tanto, poverino... è stata la depressione, problemi di soldi. Sicuramente la depressione è nata quel giorno. E anche la mia follia». E conclude: «Sai cosa mi salva veramente? Mangio un sacco di frutta....».
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